Il telefono della caserma dei carabinieri squilla per l’ennesima volta. Dall’altra parte della cornetta c’è una persona adulta, che parla con tono sicuro e piglio adeguato alla delicatezza della situazione. «Credo che il ragazzo che ho visto in tv l’altra sera e che è scomparso da qualche giorno si possa trovare qui, a Roma. Ho visto un giovane mentre chiedeva un passaggio. Sembrava proprio lui, speriamo che sia così». La segnalazione, una delle prime della serie, è abbastanza precisa. «Ha i capelli biondi, un filo di barba e una felpa». Proprio come Luigi Celentano, il diciottenne di Meta sparito nel nulla dallo scorso 12 febbraio. Ma quando i carabinieri di Piano di Sorrento girano tempestivamente la notizia ai colleghi capitolini le speranze sfumano subito. L’Arma controlla, va a caccia di quel giovane, verifica la segnalazione, una pattuglia viaggia nel cuore di Roma con una sola missione: capire se Celentano è qui. Ma i controlli si rivelano inutili. «Non è Luigi». Luigi non c’è, chissà dove. E con chi.
CRONACA
26 febbraio 2017
«Muovetevi, Luigi è a Roma». Ma la segnalazione è fasulla, si continua a cercare Luigi Celentano