Torre del Greco. Una conferma e una sorpresa. Il 2017 a Torre del Greco si apre esattamente come si era chiuso il 2016: all’insegna degli stipendi d’oro per i politici di palazzo Baronale. A dispetto della prolungata “latitanza” in consiglio comunale – la prima seduta dell’assise del nuovo anno è in programma giovedì 2 marzo – gli esponenti di maggioranza e opposizione non hanno perso il “vizietto” della corsa al gettone previsto per le partecipazioni alle commissioni consiliari: in un mese con cinque domeniche, quattro sabato e un festivo – il giorno della befana – gli habituè del Municipio sono riusciti a racimolare presenze per complessivi 11.349 euro, in linea con i costi-record registrati durante il 2016. Nulla di nuovo sotto il sole di palazzo Baronale, insomma. Anzi, sì.
Perché, stavolta, la determina dirigenziale con cui il Comune liquida le “spettanze” ai consiglieri comunali presenta un’anomalia mai riscontrata a partire dal 2004 a oggi: «Si può procedere a liquidare e pagare per il mese di gennaio 2017 per la effettiva partecipazione dei consiglieri comunali alle riunioni delle commissioni le somme riportate a fianco di ogni politico nel prospetto allegato», si legge nel provvedimento firmato dal vicesegretario generale Ernesto Merlino.
Un allegato che – ecco la grande sorpresa del 2017 – non risulta, tuttavia, disponibile: una misteriosa omissione – verosimilmente legata a questioni di “privacy” dei consiglieri comunali a cui vanno i soldi pubblici – capace di dare una nuova spallata alla trasparenza degli atti amministrativi licenziati dall’ente di palazzo Baronale.
Adesso, ci sarà da capire se l’omissione delle cifre portate a casa dai singoli consiglieri comunali è arrivata dietro specifica “indicazione politica” oppure si è trattata di una “dimenticanza” di qualche funzionario dell’ente di largo Plebiscito. Casualmente legata proprio a uno degli argomenti storicamente più caldi – i gettoni di presenza della casta – all’ombra del Vesuvio.