Serena Autieri (nella foto di Fiorella Passante) si misura con una figura complessa come quella della principessa Diana in “Diana & lady D” in scena al Teatro Augusteo di Napoli fino al 12 marzo; in conferenza stampa l’attrice, con lo sceneggiatore e regista Vincenzo Incenzo, spiega così la sua interpretazione del personaggio.
Come è nato questo lavoro?
«Incenzo mi ha fatto leggere la sinossi che subito ha catturato la mia attenzione, perché è un personaggio che mi ha sempre colpita. Dopo pochi giorni mi ha sottoposto la sceneggiatura e immediatamente ho avuto l’impressione che fosse un’impresa difficile ed ero titubante. Il modo di scrivere di Vincenzo e la sua maestria nel dirigere mi hanno convinta».
Come ha affrontato il personaggio?
«Ho capito che per rendere le tante anime di Diana dovevo identificarmi completamente in lei. L’ho fatto mettendo in scena le mie paure che sono diventate il mio punto di forza».
A quale genere appartiene questo lavoro?
«In effetti stiamo ancora cercando di capirlo. Si tratta di un musical fatto da una sola attrice in cui la recitazione e il canto si fondono continuamente. Anche i balletti sono funzionali a rendere stati dell’anima. Parliamo di un genere nuovo».
Come affronta la tappa di Napoli?
«Con un entusiasmo particolare, perché sono fiera di essere napoletana. La voglia di emergere, con studio e tenacia, è un retaggio imparato nella mia città. Devo riuscire a restare nel mondo del teatro nel quale sono entrata 13 anni fa grazie a Garinei».
Il dualismo dell’anima di Diana le appartiene?
«Penso che tutti noi abbiamo più anime. Non ho ancora capito dove voglio andare ma qualche indicazione la sto ricevendo grazie al teatro. Amo il mio privato più di ogni cosa ma il teatro è il luogo dove mi sento a casa».