Totem all’inutilità e agli sprechi. Così potrebbero essere ribattezzati gli infopoint installati sul territorio comunale di Pompei. Un’iniziativa che risale al 2010 quando l’amministrazione targata D’Alessio la annunciò come una svolta turistica. Nuove tecnologie e totem informativi per migliorare i servizi di accoglienza nella città degli Scavi e del Santuario. Gara d’appalto da 160mila euro e grande enfasi nel lancio del progetto voluto allora dalla provincia di Napoli che avrebbe portato Pompei a essere «tra le poche città tecnologicamente e culturalmente avanzate in materia di offerta di servizi e informazioni». Oggi, passeggiando per le strade del centro è possibile imbattersi negli infopoint fuori uso ormai da anni. Spreco di denaro pubblico e scarsa capacità di accoglienza turistica sembrano essere gli unici risultati giunti dal progetto che prometteva «con un click l’accesso alle informazioni utili di tutti gli eventi e le manifestazioni in programma in città» e che invece ha prodotto sola la presenza di colonnine inutilizzate e ormai “dimenticate”. I totem non funzionano già da parecchio tempo. Nel corso degli anni sono stati imbrattati, danneggiati, ricoperti da adesivi e affissioni pubblicitarie abusive. Per i turisti, italiani e stranieri, sarebbe forse difficile capire di trovarsi di fronte a un punto informativo. “Page non found” è la schermata che compare sulla struttura nei pressi dell’ingresso degli Scavi archeologici di Piazza Immacolata, lungo via Roma. Inutile tentare di utilizzare lo schermo touch e riavviare il sistema, non risponde. La colonnina serve solo a qualche ambulante per appoggiare la mercanzia da esporre ai turisti. Ancora peggio, spostandosi di qualche passo, verso Piazza Bartolo Longo. Schermo nero e nessun segno di vita per l’infopoint a ridosso dell’ingresso del Santuario della Beata Vergine.
Lo scenario è ormai lo stesso da anni. Numeri da capogiro per i flussi turistici con arrivi record a Pompei ma ancora troppe debolezze e carenze nel sistema dell’accoglienza cittadina.