Pompei/Torre Annunziata. La linea ufficiale è quella tracciata dai consiglieri regionali che animano Campania Libera. Il movimento è nella maggioranza che sostiene il governatore De Luca e, quindi, anche a livello di strategie elettorali per le prossime amministrative l’indicazione è quella di appoggiare le coalizioni nell’area del centrosinistra.
Per le comunali non appare chiaro il posizionamento politico di Campania Libera.
«Campania Libera in Regione ha un rapporto solido con il centrosinistra e il Pd, quindi anche sui territori, laddove possibile, cercheremo di seguire la stessa linea. L’indicazione politica è questa, ma è chiaro che ci sono realtà territoriali e locali con delle specificità di cui tener conto. Cercheremo comunque di fare uno sforzo per tenere insieme coalizioni di centrosinistra».
Queste amministrative saranno un banco di prova per il vostro movimento?
«Spesso ci definiscono come il movimento di De Luca ma non è così. È chiaro che il movimento in Consiglio Regionale è rappresentato da consiglieri molto vicini al governatore, organici al centrosinistra. Abbiamo radici nel 2010 ma da pochi mesi ci stiamo trasformando e non c’è stato ancora tempo per radicarci sul territorio. Lo sforzo è anche quello di definire una linea politica che renda omogenee le adesioni».
Veniamo ai casi specifici, infatti. In alcuni Comuni della provincia di Napoli si pensa ad alleanze alternative al centrosinistra. Il quadro non è definito, da Pompei a Portici. A Torre Annunziata, ad esempio, gli esponenti di Campania Libera sono divisi tra Ascione del Pd e Alfieri dell’area moderata.
«Campania Libera non nasce per creare tensioni sul territorio. A Torre Annunziata non possiamo privilegiare gli uni o gli altri. In queste ore arriveremo alla definizione dell’indirizzo politico, ma non vogliamo pregiudicare le adesioni. Se non si dovesse arrivare a un punto di incontro, allora le adesioni verranno rimandate alla fase post-elettorale».
Questo significa che il simbolo potrebbe addirittura non esserci?
«Non dico questo. Ma, visto che si dovrebbe andare al voto l’11 giugno, ritengo ci sia il tempo di fare valutazioni con serenità. D’altro canto a Torre Annunziata il percorso è stato abbastanza strutturato e quando il centrosinistra ha organizzato le primarie non siamo stati contattati. Ma non abbiamo intenzione di usare questo “sgarbo” politico a loro sfavore. Il Pd sembra dare per acquisito il nostro appoggio ma sul piano locale una forza politica si deve impegnare per conquistare la leadership, non darla per scontata».
Anche a Pompei si dialoga su più fronti?
«Qui lo scenario è meno strutturato che a Torre. Un po’ più confusa. In generale, se c’è l’intenzione di costruire una coalizione ampia nel centrosinistra si deve fare in modo di creare le condizioni per farci stare dentro».