Torre del Greco. Gli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione “interrogano” la Curatela fallimentare. Obiettivo: far luce sui nuovi retroscena del fallimento da quasi un miliardo di euro che ha mandato gambe all’aria 13mila famiglie di risparmiatori all’ombra del Vesuvio. Al centro dell’assemblea invocata dagli obbligazionisti – incontro programmato per il prossimo 10 aprile – ci sono i misteri del crac, ma anche le “evoluzioni” sulla caccia al tesoro messo insieme dalle 3 famiglie che hanno gestito l’ex colosso della navigazione fallito nel 2012.
Trattativa Stato-armatori
Tra i temi più spinosi sollevati dagli obbligazionisti nel corso di questi mesi c’è sicuramente la vicenda della “trattativa” Stato-armatori. Alcuni imprenditori pentiti hanno, infatti, deciso di collaborare con la giustizia mettendo sul tavolo diversi trust che inglobano conti e beni immobili. In cambio, però, gli armatori condannati per bancarotta fraudolenta in primo grado, hanno chiesto una percentuale sui trust “ceduti” ai risparmiatori. Una vicenda complessa. Già nelle scorse settimane, infatti, il comitato dei creditori aveva annunciato che le transazioni sarebbero state valutate caso per caso, a seconda dei vantaggi reali per gli obbligazionisti truffati. Ma sotto i riflettori ci sono anche le cause pendenti per mettere le mani sugli altri trust spariti nei paradisi fiscali. Come il fondo da circa 300 milioni di euro scoperto sull’isola di Malta.
Il mega-debito
Nei giorni scorsi sono stati resi noti i dati ufficiali relativi al debito complessivo maturato dalla compagnia di navigazione affondata 5 anni fa. L’ok alle richieste ultratardive presentate dai risparmiatori “distratti” ha reso più profondo il “buco nero” del fallimento. Dagli 800 milioni del 2012 si è così passati ai 932 milioni di euro di oggi. Una cifra “mostruosa” capace di alimentare le preoccupazioni dei risparmiatori “storici”. Il dubbio principale degli obbligazionisti – questione che verrà sicuramente posta all’attenzione della Curatele e dei comitati dei creditori – riguarda il secondo riparto da 15 milioni di euro recentemente messo a disposizione dei risparmiatori. Lo “sbarco” degli obbligazionisti last minute inciderà sulla consegna dei fondi – già programmata – ai creditori “tempestivi”?
I rapporti con le banche
Nell’ultima udienza del processo penale che vede imputati gli armatori i direttori di banche chiamati a testimoniare hanno “alleggerito” la posizione degli indagati, ribadendo di non aver mai incontrato i vertici della Deiulemar. Quello dei rapporti con le banche è forse il capitolo più tetro del crac. Visti i rapporti e il mega-debito che l’impresa di Torre del Greco avrebbe maturato nei confronti di alcuni dei più importanti istituti di credito del mondo.