Torre del Greco. Un incontro con tutti gli alleati usciti vincitori dalle elezioni del 2014 per provare a fermare la «grande fuga» dalla maggioranza e a programmare i restanti due anni di governo cittadino. All’indomani dell’ennesimo addio registrato a palazzo Baronale – l’ex caponiano Gabriele Capuani si è detto pronto a lasciare la coalizione, in mancanza di progetti concreti per la città – tocca al presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio provare a serrare le fila per mantenere in vita la compagine di governo cittadino.
Equilibrio precario
Un eventuale addio di Gabriele Capuani farebbe scendere i numeri della maggioranza – considerati gli acciacchi di Ottavio Bello – a 11 e mezzo. Ovvero, minoranza. Di qui, l’idea del politico-ultrà: organizzare un summit plenario con tutti i protagonisti della cavalcata elettorale del 2014 – compresi gli attuali dissidenti o ribelli, a partire da Annalaura Guarino e Vittorio De Carlo per finire ai vari Antonio Trieste, Luigi Caldarola e appunto Gabriele Capuani – per ricompattare la squadra oppure andare a casa. «Non ci possiamo trascinare tra litigi e malumori – la convinzione di Pasquale Brancaccio – perché si rischia il completo immobilismo. E a pagare dazio sono i cittadini. Bisogna uscire in fretta da questa situazione di stallo per dare nuovo vigore alla nostra azione amministrativa oppure prendere atto del fallimento e staccare la spina».
Il sindaco fantasma
Un’importante presa di coscienza, maturata durante l’ennesimo viaggio di lavoro – a Lione, in Francia – del sindaco Ciro Borriello. Tra impegni professionali e preparazione della futura campagna elettorale, il chirurgo plastico con la passione per la politica è praticamente sparito – rispetto alle abitudini del passato – da palazzo Baronale. Un’assenza pesante, capace di paralizzare l’amministrazione comunale e alimentare contrasti tra le seconde linee della giunta: «Ritengo opportuno un confronto con tutti i consiglieri comunali e gli assessori in carica – prosegue il politico ultrà – per fare piena luce sul futuro del centrodestra a Torre del Greco. In primis, il sindaco deve chiarire le sue intenzioni in merito alle prossime elezioni politiche: se non intende partecipare alla corsa al parlamento, bisogna ricompattare i ranghi e provare a concludere il mandato con una serie di iniziative in grado di lasciare il segno sulla città così come accaduto durante la prima esperienza a palazzo Baronale. Se, in caso contrario, dovesse scegliere di provare il ritorno a Roma di devono fare diverse scelte condivise per mantenere compatta la coalizione».
Il vicesindaco e gli assessori
Insomma, se il sindaco vuole andare via, la squadra destinata a restare all’ombra del Vesuvio deve essere scelta in modo “collegiale”. Una circostanza rivendicata da tutti gli alleati già da tempo, non solo per la poltrona di vicesindaco al momento detenuta dalla first lady Romina Stilo. Non è un mistero che i vari Luigi Mele, Salvatore Quirino e Domenico Balzano – ognuno per ragioni diverse – non soddisfino a pieno i componenti della maggioranza. Ora pronti, complice l’iniziativa “collante” del presidente del consiglio comunale, a mettere tutte le carte sul tavolo per tracciare le linee-guida per l’immediato futuro: «Ritengo sia un atto dovuto per la città, non possiamo restare fermi – conclude Pasquale Brancaccio –. Sono certo che il sindaco non si sottrarrà al confronto e di riuscire a organizzare la riunione in tempi stretti». Una ventata di ottimismo per scacciare i fantasmi che si agitano su palazzo Baronale e provare a raddrizzare una barca che al momento sembra fare acqua da tutte le parti.
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