Sangue in gioielleria. La storia di Michele Cimmino continua a fare il giro d’Italia. Questa volta le telecamere di Pomeriggio Cinque hanno fatto tappa nell’esercizio commerciale del gioielliere di via Annunziatella, brutalmente sfregiato da un taglierino e colpito con il calcio di un fucile a pompa lo scorso 23 marzo. A venti giorni dal raid Michele ha ancora i segni delle violenze sul volto. In collegamento con Barbara D’Urso presenta ancora una medicazione sullo zigomo sinistro e la sua rabbia non è ancora sfumata: «C’è mancato poco alla rottura del cranio mi hanno fatto sapere i medici» dice in diretta televisiva. Ma rivela anche un inaspettato attestato di solidarietà: «Mi è venuto a trovare un portavoce di Matteo Salvini, vuole incontrarmi e portarmi la sua solidarietà» ha rivelato il gioielliere che nel frattempo ha riaperto la sua attività, nonostante i ripensamenti subito dopo il colpo in gioielleria, il secondo nel giro di pochi mesi.
+++L’ARTICOLO COMPLETO OGGI SU METROPOLIS QUOTIDIANO+++