Chiesti oltre ottant’anni di reclusione per la faida di camorra che ha insanguinato le strade di Scafati nei primi anni del 2000. Il pubblici ministeri Giancarlo Russo e Maurizio Cardea, nella loro requisitoria davanti al giudice per le udienze preliminari Renata Sessa hanno formulato una richiesta di condanna a 16 anni di reclusione- considerata una serie di attenuanti- per Gennaro Ridosso (contestati due omicidi), figlio di Romolo che lo stesso padre ha indicato come partecipante alle riunioni per preparare gli attentati sanguinari; sedici anni proprio per il collaboratore di giustizia Romoletto, mandante dell’ omicidio di Luigi Muollo e del tentato per Generoso Di Lauro. dodici anni con le attenuanti per il pentito napoletano Pasquale Di Fiore mentre la pena più alta è stata chiesta per Giuseppe Iorio, 18 anni di reclusione. Ad accusare Gennaro Ridosso, assistito dagli avvocati Pierluigi Spadafara e Dario Vannetiello, è stato proprio il padre che in diverse udienze ha reso testimonianze da collaboratore di giustizia invocando il figlio di pentirsi giacchè avrebbe fatto parte delle riunioni in cui si sarebbe deciso il destino delle cosche avverse.
CRONACA
20 aprile 2017
Faida di camorra a Scafati, chiesta la stangata per i Ridosso: Romolo accusa il figlio