Lo scorso 18 marzo il meetup di Pompei comunicò la scelta di non scendere in campo. «Una sconfitta per tutta la città», dissero i grillini. L’assenza del Movimento 5 Stelle è uno dei tasselli dello scacchiere elettorale che è ancora in corso di definizione. «Si parla di oltre venti liste, duecento candidati al consiglio», la riflessione di Fabio Liguori, storico attivista grillino e candidato sindaco del M5S nel 2014, «listoni e maxi-coalizioni con persone che servono solo a riempire le liste e a favorire la vittoria dei soliti noti». La “resa” pompeiana è arrivata in maniera inaspettata in un momento che vede il M5S crescere su scala nazionale. «Non è stata una resa ma una presa d’atto. In questa fase non avevamo una forza adeguata sul territorio ma questo non significa che ci siamo arresi anzi stiamo valutando se mettere in atto delle iniziative a breve», ha spiegato l’attivista, «ma non daremo indicazioni di voto ai nostri elettori. Li inviteremo ad informarsi per scegliere in maniera consapevole». Nello scenario elettorale si sta affacciando il movimento anti-casta Pompei città ribelle: «Non conosco questi ragazzi ma è bene quando i cittadini si mettono in gioco per cambiare lo status quo. Ma mi chiedo perché non dialogare con noi, è peccato quando si formano realtà genuine che magari messe insieme potrebbero spazzare il marcio. Mentre isolate rischiano di essere poco incisive». Intanto, prosegue la campagna dei vari schieramenti. La segretaria regionale del Pd Assunta Tartaglione ha commentato la visita a Pompei: «La città degli Scavi faceva notizia per i crolli, oggi per i cantieri che si stanno portando a termine con il Grande progetto. La nuova sfida passa per una migliore ricettività che crei sviluppo e occupazione anche per i comuni limitrofi. Lo strumento del Contratto istituzionale di sviluppo indicato dal ministro De Vincenti rappresenta la via migliore e più rapida per favorire la crescita dell’intera area». «Si riparte da un Governo che considera il Sud come la vera opportunità di crescita dell’Italia, dalle tante risorse stanziate che vanno concentrate su grandi attrattori per creare sviluppo e occupazione», ha continuato Tartaglione, «è questo il punto di partenza anche per i due candidati sindaco del Pd, Pietro Amitrano a Pompei e Vincenzo Ascione per Torre Annunziata. Potranno contare sulle forze sane e le tante eccellenze del territorio per scrivere insieme un futuro che ha già basi solide nel lavoro che sta svolgendo il Pd». Nel frattempo, sui social va avanti la campagna al vetriolo. L’ultimo caso ha interessato il referente cittadino di Italia Patria Nostra, in coalizione con Nino Coccoli, che ha annunciato l’intenzione di voler querelare un utente e ha invitato «ad usare argomenti legati alla politica e non personali» nel corso della campagna sempre più velenosa.
politica
29 aprile 2017
Elezioni a Pompei, il M5S: «Vecchie logiche e soliti listoni». Tartaglione elogia Amitrano e Ascione