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Castellammare, le immagini del killer di Tommasino in visita a casa della madre
CRONACA
7 maggio 2017
Castellammare, le immagini del killer di Tommasino in visita a casa della madre
metropolisweb

Castellammare. Lacrime, abbracci, sorrisi. Una donna è persino svenuta. Non si aspettava proprio di trovarselo davanti, nel salotto di casa della mamma. E invece Catello Romano, killer del consigliere Gino Tommasino e del narcotrafficante Aldo Vuolo (delitti per i quali è stato condannato in via definitiva rispettivamente a 30 e 22 anni), ieri mattina è tornato in città. Per circa un’ora e mezza si è intrattenuto nell’appartamento dove vive la madre. Lì ha incontrato parenti che non vedeva da otto anni, da quando la polizia gli strinse le manette ai polsi per l’omicidio del politico Pd, lo stesso partito di cui si scoprì che Romano aveva in tasca la tessera. 

Otto anni in carcere

Castellammare non la vedeva da quella notte dell’ottobre 2009 in cui dal commissariato stabiese venne condotto in Questura a Napoli dove prima ammise di avere partecipato al delitto del politico e poi ritrattò. Sulla confessione di quella notte, non correttamente fonoregistrata e per questo ritenuta inutilizzabile ai fini processuali, si sono versati fiumi di inchiostro nei vari gradi di giudizio. Ma un dato è certo: Romano è l’unico del commando di fuoco del clan D’Alessandro che non si è mai pentito. 

Visita lampo

La visita è stata tenuta in gran segreto fino all’ultimo minuto. La stessa madre ha tenuto il massimo riserbo anche in famiglia, tant’è che neanche tutti i parenti che lo hanno incontrato ne sapevano qualcosa. Come quella cugina che, appunto, si è sentita venire meno per la sorpresa di trovarsi davanti quel ragazzo. In questi 8 anni Romano ha avuto colloqui in carcere soltanto con la madre e lo zio. Colloqui comunque limitati dai rigidi paletti del regime di carcere duro, cui Romano è stato sottoposto per i primi anni di detenzione, e poi dalla distanza degli istituti penitenziari in cui è stato ristretto, prima Novara e adesso Voghera in Lombardia in un carcere di massima sicurezza.

Zona assediata

Mentre nell’appartamento del centro di Castellammare i familiari salutavano Romano, auto e camionette della polizia penitenziaria presidiavano le vie di accesso alla strada dove si trova il palazzo. La visita è durata poco più di un’ora e mezza, tra le 12.30 e le 14.00. In serata Romano è tornato in carcere a Voghera. La massiccia presenza dei mezzi della penitenziaria in una zona centrale della città non è passata inosservata. Non si tratta dell’appartamento dove Romano viveva prima di essere arrestato, la famiglia vi si è trasferita da qualche anno.

Il viaggio

Il permesso è stato concesso per motivi familiari a Catello Romano che si è distinto per essere un detenuto modello. Super-scortato ha viaggiato in aereo dalla Lombardia fino di Capodichino dove ad attenderlo c’era la penitenziaria che lo ha condotto a Castellammare. Giubbotto nero e jeans, capelli corti e occhiali da sole, Catello Romano è apparso in buona forma fisica. 

La carriera criminale

Era un ragazzo di appena 19 anni quando partecipò all’ultima stagione di sangue scatenata dal clan D’Alessandro tra il 2008 e il 2009. Ora è un giovane uomo di 27 anni che a suo carico non ha alcun ergastolo nonostante sia stato condannato per due omicidi di camorra. Assistito dall’avvocato Francesco Schettino, si è visto cancellare l’ergastolo per l’omicidio Tommasino incassato in primo grado dalla Cassazione che rinviò gli atti in Corte d’Appello e lì la pena venne commutata a trent’anni.  

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