Torre del Greco. Non è detto sia l’ultimo consiglio comunale del suo secondo mandato, ma certamente sarà l’ultimo scoglio prima della nuova corsa al voto per tornare a Roma con i “gradi” da parlamentare.
A 48 ore dall’appuntamento in aula – salvo slittamenti in seconda convocazione – il sindaco Ciro Borriello resta appeso al filo sottile della risicata maggioranza riconquistata dopo la sfuriata a palazzo Baronale con gli alleati indecisi sul “sì” ai debiti fuori bilancio già approvati in giunta. Riconquistata sì, ma solo sulla carta. Perché le “giravolte” degli esponenti della coalizione uscita vincitrice dal voto del 2014 non rappresentano un’assicurazione per l’ex deputato di Forza Italia.
Esattamente come le polizze sottoscritte in tutta fretta da dieci consiglieri comunale per mettersi al riparo da eventuali richieste di risarcimento da parte della corte dei conti di Napoli. A dispetto delle certezze manifestate dal primo cittadino, infatti, la delibera dei veleni resta avvolta in una serie di dubbi e perplessità: non si spiegherebbe diversamente, d’altronde, l’improvvisa corsa ai ripari di 10 consiglieri comunali a circa tre anni dall’insediamento a palazzo Baronale.
Le ombre, dunque, ci sono tutte e una polizza last-minute potrebbe non essere sufficiente a garantire al primo cittadino i 13 voti necessari – in prima convocazione – all’approvazione della delibera dei veleni. Non a caso, Ciro Borriello sta già lavorando al “piano b” da mettere in campo in un’eventuale seconda convocazione. Quando i numeri si abbasserebbero e – come già successo a inizio marzo – i debiti fuori bilancio potrebbero passare con soli 10 voti.
Sempre che l’opposizione non si presenti compatta in aula e riesca a raccogliere il voto di qualche franco tiratore: un’eventualità che il sindaco starebbe provando a neutralizzare sia attraverso il ricorso ai soliti “amici” invitati a disertare l’appuntamento cruciale per l’amministrazione comunale sia attraverso la caccia a nuovi alleati occasionali. In quest’ottica potrebbe essere letta la recente decisione di rafforzare il settore delle politiche sociali attraverso il conferimento di un incarico – a titolo gratuito – a una professoressa non direttamente collegabile a rappresentanti della maggioranza.
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