Ercolano. Al fortino di via Cook – la stradina di San Vito che si inerpica fino alle falde del Vesuvio – i carabinieri della tenenza di Ercolano sono arrivati grazie alla classica soffiata di una fonte confidenziale: «C’è una nuova centrale della droga nel quartiere, correte a verificare», la segnalazione raccolta dagli uomini in divisa guidati dal capitano Emanuele Corda e coordinati dal tenente Gianluca Candura. E, in effetti, agli investigatori sono bastati due rapidi controlli in zona per individuare il “fortino” utilizzato come covo da due spacciatori ritenuti vicini al clan Birra-Iacomino e da un insospettabile incensurato di 25 anni.
In manette, accusati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, sono finiti Ciro Renna – quarantenne ritenuto dagli investigatori esponente del clan della Cuparella – e Pasqualina Durantino, cinquantaduenne accostata alla cosca per le sue frequentazioni giovanili. A conclude il tris di arresti eseguiti dai carabinieri,
Libero Palomba di 25 anni, volto fino a oggi sconosciuto alle forze dell’ordine del territorio.
Durante la perquisizione domiciliare scattata nella casa in via cook – formalmente intestata a Libero Palomba – i tre sono stati trovati in possesso quattro grammi di hashish, nove grammi di cocaina e 22 grammi di crack. Tutte le sostanze stupefacenti erano già suddivise in dosi pronte per essere spacciate nella piazze della città degli Scavi. A concludere, i carabinieri hanno ritrovato e sequestrato un bilancino, materiale per confezionare dosi e 660 euro in banconote di vario taglio.
Al vaglio degli investigatori resta la posizione di due incensurati, una 72enne e un 17enne. La prima è stata trovata in possesso di una somma ritenuta provento di attività illecita e il secondo responsabile di aver favorito l’occultamento di droga. Gli arrestati sono stati tradotti a Poggioreale e Pozzuoli.