Torre del Greco. La bufera era nell’aria, annunciata prima da un sopralluogo effettuato a metà aprile dagli agenti del nucleo anti-abusivismo del comando di polizia municipale e poi da una serie di esposti inviati via mail dai corvi di palazzo Baronale. E puntualmente si è abbattuta sulla famiglia dell’assessore ai lavori pubblici Luigi Mele – il fedelissimo del sindaco Ciro Borriello finito in diverse occasioni sotto il fuoco di fila degli alleati in municipio – sotto forma di ordinanza di demolizione: un provvedimento di otto pagine – firmato dall’ingegnere Giovanni Mennella, responsabile del settore urbanistica del Comune – attraverso cui si intima ai genitori di Luigi Mele e al fratello dell’assessore, titolare di un’avviata concessionaria d’auto con annessa officina meccanica, l’immediato abbattimento delle opere fuorilegge scoperte dai vigili urbani nonché il ripristino dello stato dei luoghi.
Le denunce dei corvi
Dietro l’ispezione dei caschi bianchi oggi guidati dall’avvocato Elio Benevento, si legge all’interno dell’ordinanza di demolizione, c’è proprio una missiva anonima arrivata al comando di largo Costantinopoli il 26 marzo del 2017 in cui si denunciavano una serie di illeciti edilizi realizzati all’interno del feudo tra via Circumvallazione e via Cavallo: sotto la lente d’ingrandimento dei vigili urbani – entrati in azione insieme ai tecnici del settore anti-abusivismo del Comune – sono finiti due fabbricati, gli uffici della concessionaria d’auto “Achille Mele” e un locale interrato per parcheggio pertinenziale.
L’officina meccanica
In ognuno degli immobili sono state riscontrate difformità e anomalie rispetto alle concessioni edilizie rilasciate ai genitori di Luigi Mele, a partire proprio dalla trasformazione dell’autorimessa di via Cavallo in officina meccanica: una trasformazione accompagnata da vari cambi di destinazione d’uso e pubblicizzata da un’insegna pubblicitaria a bandiera sprovvista di qualsiasi autorizzazione – l’unica rilasciata era scaduta nel 2011 – e posizionata sul marciapiede antistante l’ingresso dell’immobile.
La concessionaria d’auto
Addirittura sette – si parte dalla semplice variazione delle dimensioni di vani d’accesso e finestre per finire alla realizzazione di diversi tramezzi per modificare la distribuzione degli spazi interni – le difformità rilevate dai vigili urbani all’interno della concessionaria d’auto “Achille Mele”. Tre, invece, le opere fuorilegge riscontrate all’interno del fabbricato di famiglia per cui venne rilasciato – a maggio del 2008, all’epoca del primo mandato da sindaco di Ciro Borriello – un permesso a costruire avente oggetto «lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione con risanamento statico-conservativo dell’immobile». Approfittando del via libera all’apertura del cantiere – ufficialmente per mettere in sicurezza il fabbricato a rischio crollo – furono effettuati, secondo i controlli effettuati dai vigili urbani, vari interventi non autorizzati.
Il parcheggio sotterraneo
Contestazioni analoghe per il locale interrato destinato a parcheggio pertinenziale con relativa rampa d’accesso su via Circumvallazione: ottenuto il permesso a costruire dal Comune, i familiari dell’assessore ai lavori pubblici presentarono – il primo agosto del 2016, in pieno secondo mandato del sindaco Ciro Borriello – una variante in corso d’opera al progetto originario accordata il 4 ottobre del 2016. Sei mesi dopo – convocato per chiarimenti dagli agenti di polizia municipale – il direttore dei lavori spiegò di avere rassegnato le dimissioni dall’incarico il 22 novembre del 2016, con contestuale sospensione degli interventi. Interventi poi, evidentemente, ripresi con ulteriori interventi non autorizzati rispetto ai permessi inizialmente concessi dal Comune.
L’imbarazzo politico
Una valanga di difformità a cui i genitori dell’assessore Luigi Mele e il fratello Achille Mele dovranno – si legge nell’ordinanza di demolizione – rimediare immediatamente, attraverso l’abbattimento di tutte le opere abusive descritte nelle 8 pagine del provvedimento. In caso di inottemperanza, avverte l’ingegnere Giovanni Mennella, si procederà alla demolizione a cura del Comune con recupero delle spese in danno del responsabile degli abusi edilizi.
Insomma, nuova benzina sul fuoco delle polemiche già divampate intorno al fedelissimo del sindaco Ciro Borriello, ora alle prese con l’ennesimo “imbarazzante” episodio legato all’assessore più contestato della sua giunta comunale.
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