Torre del Greco. Tra due mesi “festeggeranno” i cinque anni senza Cassa Marittima. Era l’estate del 2012, il neo-sindaco Gennaro Malinconico era in ferie e il suo “reggente” Francesco Balestrieri fu costretto a chiudere gli storici locali di via Cesare Battisti su ordine dell’Asl Napoli 3 Sud. Fu l’inizio dell’interminabile calvario per migliaia di marittimi di Torre del Greco e non solo, costretti a fare da spola tra la città del corallo e Napoli o Castellammare.
In cinque anni sono cambiate due amministrazioni comunali – al posto dell’avvocato penalista è stato rieletto Ciro Borriello – e sono state avanzate decine di proposte e soluzione. Promesse a oggi rimaste solo sulla carta, per la disperazione dei rappresentanti del secondo comparto marittimo d’Italia. Di qui, la dura presa di posizione del sindacato Fast, pronto a sollecitare – attraverso una nota al vetriolo, indirizzata alle principali istituzioni di Torre del Greco – la riapertura di un’adeguata sede per l’assistenza ai marittimi. «Nonostante le promesse da parte degli attori di questa farsa infinita (il Comune, il servizio di assistenza sanitaria nazionale, la direzione Napoli e le parti politiche e sociali), i fatti parlano chiaro – attaccano i sindacati -. I locali dell’ex Cassa Marittima restano chiusi e gli assistiti del Sasn di Torre del Greco restano profughi, costretti a fare la spola con gli uffici del Sasn di Napoli».
Uno scenario inimmaginabile nel 2012, quando i marittimi scesero in campo per protestare contro la chiusura dei locali di via Cesare Battisti. La soluzione sembrava dietro l’angolo, ma le promesse non sono mai state trasformate in realtà: «Si attende da anni una soluzione, anche in una sede diversa – sottolinea Gaetano Vitiello, segretario regionale del Fast-comparto marittimi della Campania – a nulla sono valse le informative sindacali al sindaco Ciro Borriello per dare una svolta o per ottenere risposte certe da dare a una utenza marittima che soffre in silenzio da anni questa situazione e ne subisce le conseguenze ambientali e tecniche».
Disagi ogni giorno sotto gli occhi di tutti, ma puntualmente ignorati dalle istituzioni: «Certo i problemi sono tanti – conclude Gaetano Vitiello – ma con un poco di buona volontà si potrebbero risolvere. Sono state proposte diverse soluzioni, anche di locations disponibili allo stato, ma nulla è stato fatto».