Riparte la stagione dei conflitti sindacali negli Scavi di Pompei. Ma questa volta ad aprire il contenzioso tra i dipendenti e la Soprintendenza sono tutte le sigle sindacali del parco archeologico che in una nota affermano: ”In presenza della voluta disattenzione dell’amministrazione, le scriventi organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale del Parco archeologico di Pompei. Si invitano i destinatari a intervenire al fine di evitare fasi di conflitto sindacale. In assenza di riscontro” i sindacati ”metteranno in atto tutte le forme di lotta consentite a tutela dei diritti generali, nell’interesse dei lavoratori e del Parco archeologico di Pompei”. La nota e’ firmata dai rappresentanti aziendali di Cgil, Cisl, Uil, Unsa e Flp. Le ragioni della protesta sono identiche a quelle che in passato hanno portato a forti tensioni tra operatori della Soprintendenza e la direzione del professo Massimo Osanna. In aggiunta alle accuse precedenti di ”tagli al personale di ruolo a fronte di sprechi per l’assunzione di un gran numero di personale esterno”, i sindacati ora denunciano anche sprechi ”per l’acquisto di materiali per l’allestimento di mostre ed eventi che puntualmente al termine svaniscono nel nulla”.
CRONACA
23 maggio 2017
Scavi Pompei, sindacati dichiarano ‘stato di agitazione’