Scavi Pompei, sindacati dichiarano ‘stato di agitazione’
Riparte la stagione dei conflitti sindacali negli Scavi di Pompei. Ma questa volta ad aprire il contenzioso tra i dipendenti e la Soprintendenza sono tutte le sigle sindacali del parco archeologico che in una nota affermano: ”In presenza della voluta disattenzione dell’amministrazione, le scriventi organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale del Parco archeologico di Pompei. Si invitano i destinatari a intervenire al fine di evitare fasi di conflitto sindacale. In assenza di riscontro” i sindacati ”metteranno in atto tutte le forme di lotta consentite a tutela dei diritti generali, nell’interesse dei lavoratori e del Parco archeologico di Pompei”. La nota e’ firmata dai rappresentanti aziendali di Cgil, Cisl, Uil, Unsa e Flp. Le ragioni della protesta sono identiche a quelle che in passato hanno portato a forti tensioni tra operatori della Soprintendenza e la direzione del professo Massimo Osanna. In aggiunta alle accuse precedenti di ”tagli al personale di ruolo a fronte di sprechi per l’assunzione di un gran numero di personale esterno”, i sindacati ora denunciano anche sprechi ”per l’acquisto di materiali per l’allestimento di mostre ed eventi che puntualmente al termine svaniscono nel nulla”.