Pressing dei consiglieri sulle deleghe e per la poltrona di vicesindaco. “Via alle consultazioni dalla prossima settimana” è l’impegno strappato al sindaco Luigi de Magistris, messo alle strette in una Città metropolitana diventata la succursale di Palazzo San Giacomo con un Consiglio tutto concentrato sulle poltrone da dividere. Comincia a scricchiolare il patto (inciucio) tra de Magistris e Pd-Fi suggellato con la distribuzione delle deleghe, mentre esplode la guerra per accaparrarsi l’incarico di numero due di Palazzo Matteotti dopo le dimissioni di David Lebro. Più che il Consiglio metropolitano sul rendiconto per la città – licenziato in poco tempo – quello di ieri è stato il Consiglio per fare i conti con il sindaco. Avvertimenti, mal di pancia e fibrillazioni. Sia per le deleghe, che da quando sono state assegnate dal sindaco di fatto non sono diventate operative, sia per il posto lasciato libero dal consigliere de La Città. “Il patto che abbiamo stretto – esordisce il capogruppo di Forza Italia, Felice Di Maiolo, il più votato tra i consiglieri metropolitani – prevedeva che ciascuno di noi potesse contribuire in base alla propria delega con proposte e progetti. Invece non è stata fatta alcuna riunione, né cabina di regia”. Rincara la dose il capogruppo del Pd, Peppe Jossa finito, insieme agli altri consiglieri democrat che hanno accettato le deleghe, nel mirino del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che ha duramente criticato l’accordo. “Non senza difficoltà – incalza – abbiamo stretto questo patto di collaborazione per riuscire a governare nell’interesse dei cittadini. Ed invece finora sono stati fatti atti senza alcuna condivisione. Abbiamo avuto delle deleghe, ma non siamo stati messi nelle condizioni di utilizzarle, anzi finora ci sono state sovrapposizioni e nessun coordinamento”. Insomma democrat e forzisti non ci stanno e puntano i piedi: vogliono esercitare nei fatti quella fetta di potere decisionale che deMa ha promesso finora solo a parole. A far precipitare le cose le dimissioni di Lebro che sorride sornione tra i banchi. E’ stato lui fino a ieri a promuovere quel patto e curare i rapporti tra de Magistris e i consiglieri metropolitani, rassicurando questi ultimi quando il sindaco rinviava l’assegnazione delle deleghe. Tanto che in aula il consigliere Pd, Giuseppe Cirillo nel suo intervento lo prega di ripensarci e di tornare a fare il vicesindaco. Il tutto mentre Gabriele Mundo, che consigliere metropolitano non è, ma ha eletto alcuni suoi uomini, cerca da fedelissimo di de Magistris, di serrare le fila e di arginare i danni, parlando con i consiglieri nei corridoi. “La collaborazione istituzionale fra tutte le forze politiche in Città metropolitana è fondamentale – risponde il sindaco che fino all’ultimo ha tentato di non toccare l’argomento, ma infine pressato dai consiglieri interviene -. Già dalla prossima settimana convocheremo una cabina di regia per condividere le scelte e per prendere una decisione insieme anche sulla nomina del vicesindaco”. Una partita che non sarà così semplice chiudere. Da una parte ci sono i suoi alleati dove a rivendicare un posto è sia la Sinistra che vuole il ritorno di Elena Coccia come vicesindaco, sia quelli di deMa dove in pole ci sono Salvatore Pace e il fedelissimo Carmine Sgambati. E dall’altra c’è il Pd, il gruppo più numeroso in Città metropolitana e Forza Italia con cui pure de Magistris non deve perdere terreno se vuole riuscire a governare in Città metropolitana.
politica
31 maggio 2017
DeMa, vacilla il patto-inciucio. E’ guerra per il vicesindaco