Torre del Greco. Tragedia del varco killer di viale Europa: entra nel vivo il processo al camionista alla guida del tir che travolse e uccise il diciassettenne Ciro Giannini. Davanti al giudice monocratico Federica De Maio del tribunale di Torre Annunziata sono sfilati i consulenti tecnici del pubblico ministero Barbara Aprea, le cui deposizioni sono state capace di scatenare una vera e propria bagarre in aula.
I dubbi delle perizie
La ricostruzione della dinamica dell’impatto avvenuto il 26 giugno del 2012 è stata, prevalentemente, incentrata sulla velocità dello scooter su cui viaggiava lo studente dell’istituto tecnico e per geometri Eugenio Pantaleo. Solo qualche passaggio sulla manovra in uscita dal varco killer di R.S., costretto a invadere con il suo camion entrambe le carreggiate di marcia e a centrare conseguentemente lo scooter di Ciro Giannini. L’impatto, come testimoniato dalle foto scattate sul luogo della tragedia, avvenne all’interno della carreggiata opposta al varco d’accesso – successivamente risultato abusivo – alle ex cave di villa Inglese da cui usciva il tir. Eppure, secondo i consulenti del pubblico ministero, l’autista di Torre del Greco «non poteva evitare lo schianto».
Lo scontro in aula
Una deduzione, non supportata da particolari elementi tecnici, capace di fare tirare un sospiro di sollievo alla difesa di R.S. – rappresentata dall’avvocato Raffaele Tecce del foro di Avellino – e scatenare l’indignazione dei legali dei familiari della vittima. «Anziché discutere della velocità dello scooter su cui viaggiava Ciro Giannini, i consulenti tecnici dovrebbero accertare se l’autista diede o meno la precedenza al diciassettenne», l’affondo dell’avvocato Gennaro Imbò e dell’avvocato Roberto Russo. Una domanda a cui, durante le precedenti udienze del processo, già diversi testimoni dell’incidente avevano risposto in maniera negativa. Una tesi, d’altronde, sostenuta dagli stessi vigili urbani accorsi in viale Europa a pochi minuti dalla tragedia.
La linea dell’accusa
Già in fase di indagini, il pubblico ministero per tre volte aveva chiesto – senza successo – l’archiviazione della posizione del camionista accusato di omicidio colposo. Il processo è stato aggiornato a fine dicembre, quando in aula dovrebbe testimoniare l’imputato.