Pompei. Seminterrati trasformati in appartamenti, alberghi e B&B edificati senza alcun rispetto delle regole: quella dell’abusivismo si conferma una macchina infernale, che non conosce tregua. Un problema, ormai, lungo oltre trent’anni. A partire dal primo condono nazionale degli abusi edilizi del 1985. I furbi del mattone sono diminuiti, ma non del tutto estirpati: a Pompei la proliferazione di situazioni irregolari non s’è ancora arrestata. Ieri, la polizia municipale – agli ordini del colonnello Gaetano Petrocelli e il capitano Ferdinando Fontanella, rispettivamente comandante e vicecomandante – hanno sequestrato sei immobili e un autolavaggio nel corso delle attività di controllo per violazioni alla normativa urbanistica che procedono senza sosta in diverse zone della città della Madonna del Rosario. Gli agenti della polizia municipale hanno riscontrato diverse irregolarità per lavori intrapresi abusivamente, senza il preventivo possesso delle autorizzazioni ed il mancato rispetto dei vincoli imposti. Nel dettaglio, in via Ponte Izzo, sono stati scoperti una serie di abusi – circa sette o otto – in un cantiere per la costruzione di un albergo e di un B&B. A Piazzetta Giuliana, invece, è stato sequestrato un immobile abusivo alle spalle del fabbricato esistente. Sequestri anche in via Casone, via Nolana e via Civica Giuliana, dove gli agenti della polizia municipale hanno riscontrato diversi cambi prospettici e di destinazione d’uso. In particolare, da un seminterrato era stato edificato un appartamento o ancora cucine realizzate senza alcun rispetto delle regole. Sequestrato anche un autolavaggio, dove sono stati riscontrati ulteriori abusi edilizi, in ampliamento a quelli del 1984. Ma la Polizia Municipale di Pompei non s’è limitata soltanto ai vari sequestri a seguito di denunce: negli ultimi giorni, per tutelare i cittadini della città mariana, gli agenti hanno anche sequestrato un blocco di amianto in un cantiere a Piazzale Schettini, rispettando l’intero iter previsto dall’Asl prima del sequestro del materiale nocivo. Nel dettaglio, prima è stato impermeabilizzato e poi rimosso, con tanto di analisi dei luoghi per evitare la diffusione di particelle inalabili.
L’allarme
I numeri dell’abusivismo edilizio restano drammatici: a Pompei lo scorso anno sono stati effettuati tremila controlli e ordinati trecento abbattimenti. Dati impressionanti che si registrano tutt’oggi. Alla base dei vari problemi legati all’abusivismo edilizio c’è anche la delicata questione dell’urbanistica – in tutta Italia – come regno delle varianti. Nel corso degli anni, infatti, sono cambiate leggi su leggi di Comune in Comune. I condoni, invece, sono fermi a tre: quelli disciplinati dalle leggi n.47 nel 1985 del governo Craxi, dalle leggi n.724 del ‘94 del governo Dini e dalle legge n.326 del 2003 sotto il governo Berlusconi.