Torre del Greco. L’aveva confidato ai suoi fedelissimi alla vigilia del consiglio comunale della verità: «Approvo l’assestamento di bilancio, poi mi dimetto: non è possibile andare avanti in condizioni del genere. La politica in città è morta». Ciro Borriello ha rassegnato le dimissioni da sindaco alle 22.45, al termine di una tra le pagine più nere del consiglio comunale di Torre del Greco.
Grida, minacce e invasione dell’emiciclo avevano trasformato l’assise cittadina in una sorta di arena, con Ciro Piccirillo – il capogruppo della lista civica La Svolta – completamente fuori controllo, come già accaduto a metà settimana. Uno spettacolo vergognoso, concluso con l’approvazione del documento contabile fondamentale per realizzare un istituto comprensivo nell’ex sementificio di via Lava Troia e un milione di euro per le politiche sociali: «Adesso posso lasciare, prima no – lo sfogo finale dell’ex deputato di Forza Italia – Sono disgustato dalle dinamiche con cui certi personaggi pensano di fare politica: gente pronta a garantire il proprio voto in aula solo in cambio di un assessorato. Per un anno sono stato sotto ricatto. Adesso basta».
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