«Abbiamo partecipato ai lavori di stesura del regolamento che disciplina la tassa di soggiorno che ci auguriamo parta quanto prima, ma adesso chiediamo di essere coinvolti in prima persona». E’ l’invito del vicepresidente dell’associazione dei bed and breakfast, Giuseppe Benessere, al sindaco di Pompei Pietro Amitrano all’indomani della discussione sull’attivazione della tassa di soggiorno avviata nell’ultimo consiglio comunale. Le associazioni di albergatori, bed and breakfast, camping e case vacanze chiedono un incontro al primo cittadino della città mariana per discutere delle possibili tariffe e soprattutto in che modo potrebbero essere reinvestiti gli eventuali introiti garantiti dall’imposta, attualmente attivabile dopo lo stop arrivato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a dicembre 2015 – esattamente il 28 e a pochi giorni dal regolamento approvato dal consiglio – che vietò alle varie amministrazioni di inasprire le tasse.
La commissione consultiva
Le associazioni del territorio locale chiedono che venga rispettato il punto 3 dell’articolo 2 del regolamento. «Entro il 30 novembre di ogni anno si riunirà – si legge – un’apposita commissione consultiva composta da un rappresentante di ogni associazione di categoria delle strutture ricettive, presieduta dal sindaco o un suo delegato, per pianificare interventi, raccogliere idee e proposte per la destinazione derivante dal gettito dell’imposta di soggiorno per l’anno successivo». Questo è l’esatto punto del regolamento che invoca il vicepresidente dei bed and breakfast di Pompei: «Noi ci auguriamo che la tassa di soggiorno parta quanto prima – aggiunge – Pompei necessita di servizi turistici. Del resto i bed and breakfast sono adesso una realtà importante sul territorio locale e attualmente ne sono almeno settanta. Questi permettono anche di familiarizzare con i turisti, così da capirne anche le esigenze. Ma vogliamo maggiore coinvolgimento, siamo disponibili per un incontro col sindaco – conclude – alla base di quel regolamento che disciplina la tassa di soggiorno. Vogliamo partecipare alla commissione insieme agli amici albergatori e a quelli delle altre strutture ricettive per decidere se aumentare anche la tariffa e come suddividere gli introiti per l’anno successivo».
Conforti replica al sindaco Amitrano
«Negli anni passati il sindaco aveva qualche idea circa l’introduzione della tassa di soggiorno, ma di concreto non ha mai fatto nulla». E’ la replica di Alfonso Conforti – consigliere di minoranza insieme a Esposito, La Mura e Robetti – che rivendica la paternità di quel “progetto” studiato e portato avanti in sei mesi, e caratterizzato da lunghi confronti e riunioni per incentivare il turismo di Pompei. «Già nel 2015 avevamo coinvolto la minoranza a far votare il provvedimento, approvato tra l’altro all’unanimità. Amitrano all’epoca era già andato via, le sue dimissioni arrivarono a inizio settembre, mentre il regolamento è passato a dicembre. Mi auguro che in futuro venga rispettato». E ancora: «Proposi anche dei questionari in tutte le lingue ai turisti che scelgono come meta Pompei – spiega Conforti – era un modo per capire cosa migliorare e cosa cercano gli stranieri quando sbarcano nella città degli Scavi e del Santuario». Conforti in quegli anni era il presidente della prima commissione consiliare (statuti e regolamenti) e lavorò anche alle modifiche da apportare al regolamento comunale per l’istituzione del ticket bus. Iniziative che attualmente rappresentano per il Comune di Pompei un potenziale di 1,5 milioni di euro.