Ei fu il sindaco Masaniello della rivoluzione dal basso, contro la privatizzazione dei servizi pubblici e per il potere al popolo. Virata a 360 gradi di Luigi de Magistris che apre ai privati sul trasporto pubblico, ormai in ginocchio. “Nel caso in cui l’amministrazione decida per la partecipazione di capitali privati per l’azienda di trasporto, da scegliere mediante gara, sarà indispensabile la prevalenza di controllo pubblico della società Napoli holding a garanzia della sostenibilità e della coesione sociale del trasporto collettivo”. E’ quanto si legge nell’aggiornamento del dup, il documento unico di programmazione in cui l’amministrazione de Magistris aggiorna e descrive gli obiettivi e le linee guida strategiche per i prossimi anni. E con cui ora il sindaco dà l’ok al neo amministratore unico della Napoli Holding – la partecipata che detiene il 100% delle quote Anm – il banchiere Amedeo Manzo (presidente del cda della Banca di credito coperativo) di far entrare i privati. Non si sbilancia il presidente della Commissione Trasporti e consigliere di deMa, Nino Simeone, ma l’ipotesi di privatizzare lascia già presagire scontri tra il sindaco e la sua maggioranza. “Chiederemo chiarimenti e ne discuteremo – commenta Simeone -. Magari si tratta solo di un passaggio formale che comunque si poteva anche evitare. Di certo sono contrario ai privati e ove mai fosse questa la direzione che l’amministrazione intende prendere dovrà passare per il Consiglio comunale”. Il primo terreno di confronto – scontro – sarà quello della riunione del 3 agosto a cui prenderanno parte l’assessore alla Mobilità, Mario Calabrese e i vertici dell’Anm, in cui si chiederanno chiarimenti sulla possibile privatizzazione, mentre la linea d’indirizzo è già nero su bianco nel dup. “Al fine di individuare e promuovere servizi di trasporto alternativi ai servizi minimi – si legge ancora nel documento – in favore di cittadini e turisti sarà predisposto e approvato un nuovo regolamento dei servizi di trasporto di linea autorizzati in favore dei soggetti privati”. “Le conseguenze – commenta Matteo Brambilla, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle che ieri ha sollevato la questione in Aula – potrebbero essere disastrose visto che così l’amministrazione non avrebbe più il totale controllo del trasporto pubblico e i privati trarre profitti”. “Non credo si debba essere pregiudizialmente contrari ai privati – ha commentato la deputata e consigliere Pd, Valeria Valente – il punto è rendere sana l’azienda e offrire un servizi di trasporto pubblico efficiente. Prima ancora di privatizzare occorre un piano industriale, più volte chiesto, che abbatta i costi per i cittadini e recuperi l’evasione”.
politica
1 agosto 2017
Trasporto pubblico, il sindaco Masaniello adesso apre ai privati