Da una parte il ministro Dario Franceschini che lancia l’appello all’unità alla Festa degli scissionisti Pd, dall’altra Pier Luigi Bersani che poche ore dopo punta i piedi “Il Governo apra le orecchie non solo sulle cose che dice Alfano, ma anche su quelle che diciamo noi” e attacca Renzi che scimmiotta zio Silvio. Nella seconda giornata Mdp dibattiti e confronti quanti ne vuoi, ma di una grande e forte coalizione di centrosinistra – auspicato a parole da tutti – neanche l’ombra. Quella che invece vedono chiaramente tutti è l’ombra sempre più minacciosa di Forza Italia.
Insieme per forza
Non cosa buona e giusta, ma “doverosa e necessaria” quella di stare insieme. Unico modo per contrastare la destra che si ricompatta “con posizioni tra le più populiste ed estreme” e un Movimento Cinque Stelle che cavalca la rabbia dei cittadini delusi e stanchi della politica. Quindi insieme per forza: “Molto dipende dalla volontà delle persone ma di fronte a questi due rischi, possiamo aver discusso, litigato ma dobbiamo fare uno sforzo di ricomposizione” dice Franceschini nel suo noto stile ‘cristiano’, ricordando a Bersani, ma anche a Pippo Civati e Massimo D’Alema che fino a poco fa erano tutti nello stesso partito. “Io fatico a considerarli avversari, vorrei facessero lo stesso anche loro”.
Il nemico e il compleanno in comune
In comune di certo hanno un nemico: il Cavaliere highlander. Berlusconi torna in campo e ora che sono divisi e in picchiata nei consensi li fa tremare, costringendoli, probabilmente, a scendere a patti con lui per Governare il Paese. A condividere già qualcosa con Silvio di sicuro è Bersani: oggi spegneranno entrambi le candeline. Ottantuno per Silvio, 66 per il Giaguaro. “Gli auguro altri cento anni, ma con lo stesso affetto gli dico di risposarsi anche un po’” dice Bersani. A prendere il suo posto per l’esponente Mdp potrebbe essere anche Renzi che ne copia gli slogan . “Meno tasse per tutti è lo slogan delle destre, non il nostro – dice ancora attaccando l’ex premier e l’annuncio fatto a Imola -. Le ho sentite queste giaculatorie che significano solo meno tasse per i ricchi e meno welfare per tutti gli altri”.
Tutti in difesa di De Luca
Per ora insomma a mettere d’accordo tutti sembra essere solo il presidente della Regione Campania. Vincenzo De Luca. Mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris sta dalla parte dei disoccupati che hanno interrotto la festa Mdp mercoledì, con fischi e insulti contro il Governatore, da Bersani al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio tutti stanno con lui. “Non è mai giusto impedire a qualcuno di intervenire e questi comportamenti sono contro la democrazia e da condannare. Detto questo sul lavoro il Governo sta facendo molto”. “Episodi non belli, discutere in una democrazia è sacrosanto, viene prima di tutto” il commento di Bersani che però aggiunge anche “Aspetti però da non sottovalutare,etichettandoli come folclore. Il disagio sociale esiste e dobbiamo dare risposte”.
Obiettivo recupero 30%
Esiste ancora di più quel 30% fatto di elettori di sinistra che non vota più perché non si riconosce più nel centrosinistra. Perse così grandi città, Napoli tra queste. “Noi con Mdp e Campo progressista stiamo lavorando con proposte nuove e quattro cose da fare subito per limitare le diseguaglianze” rivendica Bersani elencando: investimenti per il lavoro, un sistema universalistico per scuola e sanità, una legge a tutela dei cittadini sul mercato e una fiscalità progressiva. Tutto questo mentre “la destra cambia registro e il Pd mastica ancora parole prima vincenti ed ora tagliate fuori”. Con la stessa convinzione Delrio sul palco con lui dicendosi “aperto al dialogo con Mdp e Giuliano Pisapia” rivendica che “Renzi è la persona giusta e al Governo abbiamo fatto bene”. Inevitabili le contestazioni tra il pubblico. “La destra ha già vinto, ora possiamo solo rimediare”, replica Bersani. Intanto oggi arrivano Pippo Civati e Massimo D’Alema che discuterà di “Crisi globale della democrazia e nascita di un nuovo umanesimo”.