Ha avuto mandato da Renzi di cercare un nome unitario per la segreteria provinciale Pd fino all’ultimo. Per le prossime 48 ore il Governatore Vincenzo De Luca tenterà il tutto per tutto con un duplice obiettivo: quello di soddisfare la richiesta di Roma da una parte, ma contemporaneamente rompere l’asse Casillo-Topo. E’ per questo che lo sceriffo ora cerca un nome che possa stare bene a mister 30mila voti, Mario Casillo ma anche agli ex Ds, con Andrea Cozzolino in testa. Un’impresa, ma al Governatore non mancano gli assi nella manica per convincere entrambe le parti e non a caso la grana è stata affidata a lui. Ecco che allora l’uscita del rappresentante di Lello Topo per riequilibrare le componenti della Commissione per il Congresso, rivista dal garante nazionale, più che una rinuncia si palesa sempre più come una prima dichiarazione di guerra. Il consigliere regionale non vuole mollare la segreteria provinciale, per cui ha proposto Salvatore Piccolo e difficilmente dopo il ‘no’ a un profilo di questo tipo accetterà altri nomi. A quel punto se dovesse presentare comunque un suo candidato nella Commissione per il Congresso infatti ci rientrerebbe di diritto, ecco perché allora non avrebbe avuto problemi a cedere nei giorni scorsi. Cruciali saranno le prossime ore, mancano quattro giorni per presentare le candidature alla segreteria provinciale Pd e nel partito napoletano dei veleni e delle guerre renziane mai data fu più azzeccata: venerdì 13.
Commissione, 120 ricorsi e nessuna proroga
Corsa contro il tempo della Commissione per il Congresso. “Pochi formalismi e fiscalità, avanti spediti” ha detto ieri il garante nazionale, Alberto Losacco nella prima riunione di ieri. Alcuni membri hanno provato a chiedere una proroga, anche per ragioni politiche. “Assolutamente no, non è nelle mie prerogative” ha risposto Losacco impartendo la linea romana: se slitta ancora, il Congresso rischia di saltare. Ieri l’approvazione dei moduli per le firme, ne serviranno circa 300 per candidarsi. Tra oggi e domani si dovrà certificare l’ anagrafe degli iscritti, ma a preoccupare sono i ricorsi sul tesseramento: sul tavolo ce ne sono ben 120.
Contro il Pd delle beghe interne: nasce Tempismo democratico
Infine mentre i capibastone Pd affilano armi e tessere in vista del Congresso provinciale, i giovani amministratori democrat di Napoli e provincia si mettono insieme e lanciano “Tempismo democratico”. Per ora una piattaforma di comunicazione con una pagina Facebook creata ieri “uno spazio a disposizione di tutti, di chiunque avrà voglia di raccontare la sua attività politica. Nessuna componente, solo la voglia di essere comunità”. Ogni settimana con un video consiglieri, assessori, ma anche militanti e dirigenti potranno parlare e condividere le battaglie – e i risultati – che ogni giorno portano avanti sul territorio, per farle conoscere ma anche “per spronare chi sentendosi solo e demotivato – scrivono nel post di presentazione – decide di abbandonare”. Un progetto ben diverso da Comitato 30, che non ha alcun obiettivo legato al Congresso per l’elezione del segretario provinciale Pd. “Tempismo democratico vuole proporre solo e soprattutto un modo di vedere il Pd – spiega Piero Sabarrese, segretario di circolo che ha aderito insieme al capogruppo comunale Pd, Federico Arienzo e tanti altri giovani democrat di Napoli e provincia -, quello di chi si fa un cuore così stando ogni giorno in trincea sui territori per portare avanti le battaglie politiche. Vogliamo raccontare questo Pd, perché siamo stanchi di sentir parlare solo delle beghe tra capibastone, di un partito appiattito sulle dinamiche interne, lontano da noi e dalla gente”.