Se il verdetto fosse uscito qualche settimana fa, magari sarebbe potuto tornare a cantare alla festa della Madonna della Neve il cui concerto ha tante volte aperto in passato intonando i suoi cavalli di battaglia – da “Amaro eÌ ‘o bene” a “Musica ribelle”- tra gli applausi del pubblico di Torre Annunziata che lo ha sempre ammirato. La sentenza dei giudici della IV sezione della Corte d’Appello di Napoli (presidente Giacobini) nei confronti di 35 imputati ritenuti ancheggiatori dei clan Gionta e delle cosche Contini di Napoli e Nuvoletta di Marano nell’ambito del processo “Iron” su un ampio giro di narcotraffico internazionale, invece, eÌ uscita ieri quando il 22 ottobre era giaÌ bello lontano. Ma poco importa a Gerardo Pinto, cantante di musica tradizionale napoletana allievo del mitico Sergio Bruni, che si eÌ visto dimezzare la pena – passando dai 6 anni inflitti dal gup Antonio Cairo in primo grado a 3- ed eÌ tornato in libertaÌ, avendo giaÌ espiato la pena.
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