La gara è andata deserta e i tempi per l’apertura al pubblico del parco archeologico e naturalistico di Longola si allungano sensibilmente. L’ultima gaffe rischia di far slittare ancora una volta l’inaugurazione di un patrimonio unico nel suo genere e che, a 17 anni dalla sua scoperta, non è stato ancora consegnato alla cittadinanza. E’ andato deserto – l’apertura delle buste era prevista per venerdì mattina – il bando legato all’affidamento dei servizi integrati per il parco di Longola, la città protostorica scoperta da alcuni operai in maniera del tutto casuale nel 2000. Nessuna ditta privata ha presentato offerte, nessuno ha voluto rispondere alla gara indetta dall’amministrazione comunale di Poggiomarino – per un valore di un milione e duecentomila euro – in grado di garantire una serie di servizi da effettuare all’interno del sito. Di spiragli all’orizzonte per un’apertura già nelle prossime settimane del sito non se ne vedono. Il Comune, che ha avviato le procedure per studiare una modifica alla gara, si vede costretto a ricorrere ai ripari in tempi rapidi. L’amministrazione Annunziata, finita nel mirino delle forze di minoranza presenti in consiglio comunale, convinta di poter fare affidamento sui privati è rimasta incredibilmente beffata. Nel dettaglio il bando redatto alcuni mesi fa prevede servizi di promozione e valorizzazione del sito archeologico, la custodia, la sorveglianza, la pulizia, le visite guidate e le attività didattiche (giusto per citarne alcuni) da effettuare all’interno della “Venezia protostorica” per i prossimi cinque anni.
CRONACA
13 novembre 2017
Nessuno vuole investire su Longola, snobbata la “Venezia protostorica” di Poggiomarino