Bisognerebbe far notare, a quelli che dicono che l’Italia è stata eliminata dai Mondiali perché nel nostro campionato giocano troppi stranieri, che il Belgio, la Croazia, la Polonia, l’Islanda e la stessa Svezia sono paesi europei che hanno un campionato di bassissimo livello e che quasi tutti i giocatori che compongono le loro Nazionali giocano all’estero. L’Italia con 60 milioni di abitanti è il 5 paese europeo per popolazione. Il Belgio ne ha 11 milioni, la Croazia ne ha 4, la Polonia 38, la Svezia 9 e l’Islanda solo 329 mila…quindi, Nazionali con base di possibili praticanti molto più bassa della nostra. Il problema non è quindi contare tra quanti giocatori puoi scegliere, ma se tra questi ce ne sono di bravi. A volte non serve nemmeno una particolare bravura, basta avere una organizzazione di squadra: l’Islanda non ha campioni e nel suo girone ha superato Croazia e Turchia. Esportare anche nel calcio l’idea che gli stranieri “rubino” il posto agli italiani è pericolosamente stupida e serve solo per coprire i nostri limiti organizzativi. Nelle scuole calcio si insegnano gli schemi a bambini di 8 anni senza cercare di fargli fare esperienza nei fondamentali. I nostri campioni sono nati negli sterrati degli oratori o nei cortili dei palazzoni in partite lunghe fino a che “mamma non chiama”. I molti stranieri dei vivai sono spesso delle vittime di talent scout senza scrupoli. Pochi arrivano nel calcio che conta e la loro caduta è più traumatica perché non hanno le famiglie alle spalle che li consolino di un sogno infranto troppo presto. Nella partita con la Svezia, ho provato tenerezza per Jorginho che chiedeva inutilmente ai compagni di squadra di passargli la palla mentre Bonucci si ostinava a fare inutili lanci lunghi. Dopo gli saremo sembrati strani, noi italiani, che, diamo la colpa agli stranieri per la disfatta calcistica e non ricordiamo di non avergli quasi mai passato la palla. Gesto di evidente ostracismo. Jorginho e Insigne sono gli unici vincitori in questa sconfitta degli esaltati.
SPORT
14 novembre 2017
La sconfitta degli esaltati