Si dimette il sindaco di Casapesenna (Caserta), paese del boss dei Casalesi Michele Zagaria. Marcello De Rosa (Pd), divenuto sindaco nel giugno 2014, sotto scorta dal novembre dello stesso anno per una rapina subita nella propria abitazione, molla la carica rassegnando le dimissioni; lo fa qualche giorno dopo l’aggressione denunciata dal fratello Luigi, che sabato scorso ha raccontato alla polizia di essere stato fermato da tre uomini incappucciati e armati che lo avrebbero minacciato intimandogli di riferire al fratello sindaco di dimettersi. De Rosa in passato, nella sua veste di imprenditore, ha anche denunciato un tentativo di estorsione da parte di emissari del clan Zagaria, facendoli arrestare e condannare. “Non ho paura del clan – spiega – ma non posso mettere in pericolo l’incolumita’ dei miei familiari, per questo, per ora, ho deciso di lasciare”. Il primo cittadino ha venti giorni di tempo per ripensarci, anche se al momento, dice, “le mie dimissioni sono irrevocabili”. Arriva subito la solidarieta’ della politica a De Rosa. Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia, nonche’ commissario del partito a Caserta e provincia, parla di “una pessima notizia. Ora la politica reagisca e non lo faccia sentire isolato”. Un fulmine a ciel sereno per Casapesenna, piccolo comune confinante con Casal di Principe, regno del boss Michele Zagaria, in cui quest’ultimo ha trascorso parte della latitanza ed e’ stato catturato nel dicembre 2011. Da allora molti imprenditori, come appunto De Rosa, hanno iniziato a denunciare le estorsioni subite, anche se qualcuno, e’ emerso, lo ha fatto solo per allontanare da se’ i sospetti di contiguita’ con il clan. Un contesto ambientale non facile quello di Casapesenna. Uno dei fratelli del sindaco, Raffaele, importante funzionario in enti pubblici, come il Consorzio Unico di Bacino, e’ finito agli arresti domiciliari (poi scarcerato, ndr) nel marzo scorso nell’ambito dell’indagine della Dda “The Queen”, che ha accertato come gli appalti concessi dalla Regione nel settore dei beni culturali finissero spesso a imprese vicine al boss Zagaria. Lo stesso sindaco De Rosa, nel gennaio 2016, viene citato negli atti depositati dalla Dda di Napoli nel corso del processo a un ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria, solo omonimo del boss, ma che con quest’ultimo e’ imputato per violenza privata ai danni di un altro ex primo cittadino, Gianni Zara, costretto a lasciare la carica nell’aprile 2008 perche’ era contro il clan. Negli atti della Dda, si parla di contatti assidui, fatti di incontri, anche all’alba, telefonate e sms, tra De Rosa e l’ex sindaco Zagaria; quest’ultimo e’ indagato anche per concorso esterno in associazione camorristica.
CRONACA
4 dicembre 2017
Camorra: si arrende il sindaco del paese di Zagaria, temo per la mia famiglia