Francesco, ex pizzaiolo e aiuto cuoco, sopravvive sotto un tetto a rischio crollo nell’ex scalo delle ferrovie. PovertaÌ e disperazione si respirano nella casa-discarica che Francesco, originario di Casola, ha “arredato” con oggetti di fortuna. «La mia famiglia eÌ numerosa, siamo otto fratelli ma tutti sono andati via da qui e sono rimasto solo. La casa dove sono cresciuto eÌ stata venduta e il provento diviso tra i miei parenti – prova a spiegare il suo dramma Francesco, 52enne disoccupato – Abitavo in un garage ma sono poi stato cacciato. Ho sbagliato in passato e ho perso tutto. Da alcuni mesi sono riuscito a sistemarmi in questo posto qui a Gragnano. Riempio le taniche d’acqua alle fontanine pubbliche poi accendo il braciere per farla calda e la utilizzo per lavarmi. A pranzo raggiungo la Caritas per mangiare e la sera quando sono fortunato c’eÌ qualcuno che mi porta del cibo. Ho problemi di salute ma non voglio cure, voglio soltanto un posto dignitoso dove morire».
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