Mettersi in regola o chiudere i battenti. Ormai anche i più “recalcitranti” l’hanno capito e stanno correndo ai ripari per salvare il salvabile e non rischiare anche conseguenze giudiziarie, oltre alla perdita di tutto quello che hanno costruito in anni di faticoso lavoro. Anche sconfinando oltre la legge.
La tolleranza zero verso l’abusivismo edilizio perpetrato da parte di piccoli imprenditori ed artigiani, specie i proprietari di locali pubblici e pizzerie, sta dando i suoi frutti. Molti, dopo i controlli a tappeto che l’estate scorsa hanno fatto riesplodere la questione nata negli anni scorsi, hanno infatti optato per l’autodemolizione degli ampliamenti realizzati abusivamente, pur di salvare le proprie attività. Senza questo tipo di provvedimento, infatti, la revoca della licenza ad esercitare la propria attività sarebbe diventata irrevocabile, e la chiusura definitiva. Chi invece ha potuto (e voluto) mettersi in regola può sperare a buon diritto di andare avanti con la propria attività senza il timore di “blitz” da parte delle forze dell’ordine, magari davanti a una sala gremita di clienti, o il rischio, spesso elevatissimo, di finire in guai molto seri per violazione dei sigilli.