Niente piuÌ denunce e multe stracciate, i pescatori di frodo che devastano i fondali della costa stabiese-sorrentina adesso rischiano il carcere. Tutto nasce dall’inserimento (dal 2015) degli ecoreati nel codice penale, con pene che vanno dai 5 ai 15 anni. Una svolta che ha permesso alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata di aprire un’inchiesta che vede iscritti nel registro degli indagati ben 40 persone. L’indagine eÌ affidata alla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia che punta a contestare il reato di disastro ambientale e l’associazione a delinquere finalizzata alla pesca illegale a coloro che distruggono i fondali per estrarre i datteri dagli scogli, utilizzando utensili o addirittura esplosivi. Un business fuorilegge che crea danni irreparabili all’ecosistema e mette a rischio la biodiversitaÌ marina.
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