Partiti in sei per sostenere l’ufficio del Giudice di Pace a Gragnano, ma la convenzione non è stata ancora rispettata da tutti i Comuni. Una divisione dei compiti e anche delle spese che dovrà essere rivista dal Comitato tecnico di Consorzio che si riunirà in settimana. Importi abbozzati in un primo quadro economico dal Comune capofila di Gragnano, ma la partita resta aperta. In effetti, quello che dovranno garantire i sei Comuni aderenti alla convenzione (Agerola entrerà nel progetto a partire dal 2018) è la copertura dei costi di gestione, con un importo in denaro oppure con dipendenti in prestito. Insomma, chi deciderà di andare avanti nella convenzione dovrà sostenere fattivamente la gestione del presidio della legalità, riaperto lo scorso marzo, in via Veneto a Gragnano. E proprio nelle ultime ore il Comune di Gragnano ha deciso di fare il punto unitamente agli enti che hanno mostrato interesse e lottato per riaprire i cancelli del Giudice di Pace.
CRONACA
30 gennaio 2018
Gragnano. Giudice di Pace, la grana dei pigioni: nessuno paga