«Ricostruimmo il percorso dei protagonisti della cerimonia attraverso pedinamenti e foto. Gli atti vennero effettivamente firmati alle 15 e 35 in un ristorante a Torre del Greco, come dimostra l’orologio dello sposo». A svelare l’ultimo retroscena sullo scandalo del “matrimonio fuori dal Comune” è un carabiniere della stazione di Trecase. Il militare dell’Arma ha testimoniato, ieri, nel processo penale che vede alla sbarra – tra gli altri – l’ex consigliere comunale di Torre Annunziata, Raffaele De Stefano, accusato di falso ideologico in atto pubblico. Il politico – che all’epoca della notifica dell’avviso di garanzia (nell’autunno 2014) era un rappresentante della maggioranza che sosteneva l’ex sindaco Giosuè Starita – finì sotto la lente degli investigatori per aver celebrato – nella veste di pubblico ufficiale – un matrimonio civile fuori dal Comune di Torre Annunziata. Per la precisione in un locale di via Prota, a Torre del Greco. Alla base dell’inchiesta – tra le altre prove – anche l’atto di matrimonio che riporterebbe – secondo le accuse – dati falsi. Sulla carte il documento sarebbe stato sottoscritto in Municipio, nella sala matrimoni di Palazzo Criscuolo. In realtà sarebbe stato firmato in un’altra citta.
CRONACA
30 gennaio 2018
Unione civile a Torre del Greco per far felici i parenti del boss, matrimonio irregolare