Dopo ore di angoscia e di notizie che si accavallavano sulla tragica morte della figlia e’ toccato a lei, ad Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa, fatta a pezzi e trovata in due trolley nelle campagne del maceratese, riconoscere sua figlia. “Sono delle bestie feroci, siamo distrutti”, le parole affidate al suo legale. Scortata dai carabinieri, la donna e’ rimasta poco piu’ di mezz’ora nell’obitorio di Macerata per svolgere il riconoscimento ufficiale. Minuta ed esile, Alessandra lasciando la camera mortuaria si e’ coperta la testa con una mantellina forse per proteggersi il volto sconvolto dal dolore. Pochi minuti dopo la mamma ha affidato ad un post su Facebook il suo stato d’animo. “Spero e prego che giustizia sia fatta. Quello che le hanno fatto e’ indescrivibile e cosi’ crudele che spero di vederli soffrire lentamente fino alla morte!..ti amo”. Parlando con il suo legale, l’avvocato Marco Valerio Verni, la donna ha aggiunto che “spera che si arrivi presto ad assicurare alla giustizia l’autore o gli autori di questa tremendo delitto”. Per la famiglia Mastropietro “Pamela era una ragazza piena di sogni”, la sua fine “tragica e inaspettata” lascia distrutti tutti. La ragazza, che si trovava ospite dall’ottobre scorso al centro Pars di Corridonia, alcuni giorni fa si era incontrata con la mamma dopo l’ok ricevuto dagli specialisti che l’avevano in cura. “Ci chiediamo – afferma l’avvocato – come sia stato possibile lasciare andare via una ragazza da una struttura del genere, senza che si intervenisse: come e’ potuto accadere? Le indagini dovranno accertare anche queste responsabilita’”. Intervenendo poi al telefono durante la trasmissione La Zanzara su Radio 24, Alessandra Verni ha aggiunto: “Non voglio la pena di morte, ma se lo lasciassero a me per quello che hanno fatto a mia figlia farei la stessa identica cosa che hanno fatto a lei. Mi riferisco ai carnefici”. Per la madre di Pamela “succede che alcune persone che commettono delitti vengono messe fuori dopo pochi giorni. Perche’ magari sono extracomunitari. In alcune zone di Roma le forze dell’ordine sanno benissimo chi sono gli spacciatori pero’ non possono fare nulla perche’ magari hanno le mani legate. Le forze dell’ordine devono avere piu’ poteri contro gli spacciatori. La politica? Facessero qualcosa, facessero qualcosa per fermare questo scempio”. Il corpo della giovane, dopo i prelievi per gli esami tossicologici, verra’ restituito ai familiari nei prossimi giorni in modo da poterlo riportare a Roma e svolgere cosi’ i funerali. “In queste ore – spiegano i familiari – abbiamo ricevuto centinaia di messaggi di solidarieta’ dai tanti amici di Pamela, in molti le volevano bene e sono sconvolti per la sua tragica morte: come noi, non sanno darsi pace”.
CRONACA
1 febbraio 2018
Pamela uccisa e fatta a pezzi, la madre: “Sono delle bestie feroci, siamo distrutti”