Dagli appezzamenti di terra nelle disponibilità del capo cosca della famiglia di Partinico (un piccolo comune di 30mila anime alle porte di Palermo), Francesco Nania, non venivano fuori soltanto fiumi d’olio destinati a invadere l’America. Il giro d’affari che il potente boss aveva messo in piedi assieme a un commercialista di Ottaviano, Michele De Vivo, era ben più ampio. Negli Usa non arrivava soltanto l’olio della mafia, ma anche quintali di pomodoro. Pronti a finire in tutte le pizzerie e ristoranti del nuovo Continente, grazie all’ingente investimento finanziato da Nania e grazie alle amicizie che lo stesso capo cosca poteva vantare oltre Oceano. Affari finiti al centro della maxi inchiesta condotta dalla Procura di Palermo – Game Over – e che giovedì mattina ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 31 (16 condotte addirittura in carcere). L’inchiesta, partita dal giro di scommesse messo in piedi dall’imprenditore Benedetto Bacchi, ha rivelato i legami tra la mafia e la società civile. Una ragnatela d’affari che unisce imprenditori e mafiosi, con i colletti bianchi pronti a eseguire ordini per conto delle famiglie siciliane. Così
CRONACA
5 febbraio 2018
Ottaviano. De Vivo il factotum del boss, pomodori della Mafia in Usa