«E’ tutto vero. Ho pagato 6000 euro in nero a Raffaele Gallo per l’affitto della villa sequestrata nel parco Penniniello. Mille euro li ho ritirati direttamente dal mio conto corrente. Tutti sapevano e la produzione mi ha anche rimborsato i soldi che ho consegnato a Gallo».
Sono i passaggi chiave della confessione choc resa, davanti al giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata, da Gennaro Aquino, il location manager finito a processo, per l’accusa di favoreggiamento, nell’ambito dell’inchiesta sui fondi neri usati per pagare alla famiglia del boss Francesco Gallo – recluso al 41 bis – l’affitto della villa usata per girare le scene di “Gomorra la serie”. Aquino – in una lunga dichiarazione spontanea – ha letto un memoriale di 15 pagine, indicando al tribunale anche le mail che gli sarebbero arrivate direttamente dalla produzione della serie tv. Messaggi che – secondo l’imputato – confermerebbero il fatto che anche i vertici della «Cattleya erano al corrente di quello che stava accadendo»