Quarantuno milioni di euro trovati a casa di un tipografo di Torre del Greco ieri mattina, ventotto sequestrati in una stamperia a Torre Annunziata quattro mesi fa: l’area Vesuviana si conferma essere una delle “roccaforti” della falsificazione delle banconote false. Un’inchiesta parallela a quella che ha portato all’arresto del tipografo di 67 anni era stata condotta dalla guardia di finanza a inizio novembre 2017. Nel corso di quella operazione fu scoperto il giro di soldi tra le due città all’ombra del Vesuvio e la Romania. Un giro d’affari milionario che portò all’arresto di 8 persone. Il sistema messo in piedi dai fratelli Visiello, noti falsari di Torre Annunziata, e da altri imprenditori – quali Giuseppe Angelotti, Giovanni Capasso e Antonio Carillo – vedeva coinvolti anche alcuni tipografi di Torre del Greco, tra cui tale Aniello Rivieccio e suo figlio Michele. Tutti finiti al centro della maxi retata di novembre. La stamperia clandestina era nel retrobottega di una salumeria di via Roma, a Torre Annunziata.
CRONACA
12 febbraio 2018
Torre del Greco. Banconote false, la zecca era in una salumeria