«La durezza di questa campagna elettorale fa il paio con la sua insignificanza », riflette con un pizzico di amarezza su Facebook un politico di lungo corso ormai fuori dai giochi. Il problema è che oltre alla insignificanza, la peggiore campagna elettorale della storia repubblicana sta offrendo ai cittadini anche un linguaggio intriso di ostilità, volgarità e disprezzo nei confronti dell’avversario politico determinando un clima insopportabile. Il clima di odio ha superato da tempo il livello di guardia a tal punto che un’organizzazione come Amnesty International la lanciato lo scorso 12 febbraio la campagna “Conta fino a 10” che mira a contrastare i discorsi violenti, aggressivi, discriminatori e a diffondere invece un uso corretto delle parole, attraverso strumenti innovativi, partecipazione attiva e una nuova forma di attivismo digitale, con la consapevolezza che la diminuzione del linguaggio di odio conduce a una società più inclusiva e accogliente. Ogni giorno sino al 2 marzo, Amnesty International Italia monitorerà i discorsi e le dichiarazioni di tutti i candidati dei collegi uninominali di Camera e Senato dei quattro principali partiti e coalizioni dopodiché pubblicherà i risultati. I quali sono facilmente prevedibili considerando le performance dialettiche dei leader di partito che, avviluppati dal vortice delle pulsioni, hanno deliberatamente “sbracato” abbandonando la più laboriosa elaborazione del pensiero critico. Censire il profluvio di insulsaggini e contumelie volate da una parte all’altra degli schieramenti è praticamente impossibile. Si passa dalle iperboli sbeffeggianti del governatore De Luca (“Di Maio? Sterminatore di congiuntivi) ai moniti dei 5Stelle i quali sentendosi più uguali degli altri come nella “Fattoria degli animali” di Orwell, danno del ladro matricolato al migliore degli avversari, fino alle dichiarazioni di leghisti, forzisti e Fratelli d’Italia che non si fanno mancare nulla nella loro guerra santa agli immigrati. Non mancano poi amorevoli apprezzamenti come «fascista o comunista assassino», «incapace », «corrotto», «siete il male assoluto». Di programmi veri, se non quelli fantastici che minerebbero la tenuta dei conti pubblici, nemmeno una riga.
POLITICA
25 febbraio 2018
Volgare, vuota e offensiva. La desolante corsa al voto