«Cortesemente mi può fare un biglietto per Sorrento?». «Sì, ma non ci sono monete». «E quindi che devo fare?». «Faccia lei, cambi la banconota perché non abbiamo resto altrimenti non posso venderle alcun titolo di viaggio». Un dialogo quasi surreale con il viaggiatore di turno che resta per qualche secondo perplesso, con lo sguardo tra l’interrogativo e lo stupito che fissa quello dell’addetto alla biglietteria orfano «di spiccioli». A quel punto, per l’utente di turno, le alternative sono due. La prima: lasciare la stazione, cercare il primo negozio o bar aperto e chiedere la cortesia di avere un cambio in moneta. La seconda: fare il furbo e salire a bordo del convoglio senza il biglietto sperando di non incrociare il controllore di turno. Da qui non si scappa. E non a caso, spesso, è la possibilità “truffaldina” quella preferita specialmente dai ragazzini e dai pendolari che fanno su e giù lungo la tratta Napoli-Sorrento a volte senza pagare.
Il caso è sbarcato pure sui social network da tempo e l’ultimo è avvenuto un paio di giorni fa in una delle stazioni della penisola sorrentina. Diverse segnalazioni sono state postate già nel corso degli ultimi mesi e qualcuno aveva pensato addirittura di contattare direttamente i vertici dell’Eav. Per l’azienda, non a caso, si tratta di un problema tutt’altro che di poco conto. Premessa doverosa: non capita tutti i giorni che le stazioni risultano sprovviste di monete. Eppure il mancato incasso dei biglietti – nel caso dei pendolari che scelgono di salire sul treno senza ticket a fronte dell’indisponibilità a ottenere il cambio della banconota – può rappresentare una delle tante zavorre che continuano ad attanagliare la società presieduta da Umberto De Gregorio. Il quale sta lavorando per far sì che possa esserci senza soste e quotidianamente la possibilità di acquistare i tagliandi anche a bordo del convoglio. Un’asticella che deve essere assolutamente alzata affinché si possa lanciare pure un segnale di innovamento e rilancio di un settore, quello del trasporto su ferro in Campania, troppo spesso bistrattato e finito sulle prime pagine anche dei giornali esteri per la mancanza di sicurezza.