San Giuseppe Vesuviano – Nel corso dei mesi si erano specializzati nel furto di carte d’identità in bianco all’interno dei municipi della province di Napoli e Caserta, gettando ombre su un presunto sistema legato alla rivendita fuorilegge di quei documenti. Un giro d’affari portato alla luce dalla Procura della Repubblica di Nola che ieri mattina ha emesso quattro provvedimenti cautelari nei confronti di una banda di ladri napoletani, specializzata in questo genere di furti. Quattro i colpi ricostruiti dalla magistratura bruniana nel corso di un’indagine durata diversi mesi: tre portati a compimento nelle case comunali di Nola, San Giuseppe Vesuviano e Teverola (provincia di Caserta), e uno tentato all’interno del municipio di Marano di Napoli. Vicenda che, su ordine del gip del tribunale di Nola, è costata l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per 4 persone, accusate a vario titolo in concorso fra loro di furto e tentato furto aggravati di carte d’identità in bianco in danno di vari Enti comunali. Nei guai sono finiti Rosario Criscuolo, Elena Casaburi, Antonio Esposito e Antonio Criscuolo, tutti residenti a Melito di Napoli e indicati come i responsabili delle irruzioni all’interno dei municipi di Nola, San Giuseppe Vesuviano e Teverola. Le indagini, scaturite a seguito del furto di un centinaio di carte d’identità ancora da compilare avvenute nel mese di maggio 2017 all’interno del Comune di Nola, sono partite dalle immagini della videosorveglianza interne al municipio bruniano. I filmati delle telecamere pubbliche e private localizzate lungo tutte le possibili vie di fuga, l’analisi dei tabulati telefonici, l’attività di intercettazione e i servizi di osservazione e pedinamento hanno consentito alla magistratura di ricostruire furti simili in altri uffici della provincia di Napoli. Gli investigatori hanno raccolto elementi utili che hanno permesso alla Procura di accertare che dietro i furti nelle città di San Giuseppe Vesuviano, Teverola e quello tentato a Marano di Napoli, c’era la stessa regia. Il 26 aprile 2017 i carabinieri della stazione di San Giuseppe Vesuviano accertano il furto di circa 500 carte d’identità in bianco, un timbro e duemila euro in contanti portati via da una cassaforte aperta con una fiamma ossidrica. Mentre il 3 maggio a Nola ladri si introducevano nel Comune di Nola e tramite l’utilizzo di una fiamma ossidrica venivano manomesse due casseforti. Nelle mani dei ladri cento modelli di carte d’identità. Il 9 giugno, invece, il furto nella casa comunale di Teverola, in provincia di Caserta. Secondo quanto accertato dai militari dal Comune furono portate via 331 carte d’identità in bianco e soldi contanti per circa 7mila euro. Ma ora la Procura punta a ricostruire il giro d’affari dietro il furto delle carte d’identità, capaci di causare danni agli Enti di San Giuseppe Vesuviano, Nola, Marano di Napoli e Teverola.