Ne ha difeso la memoria nelle aule giudiziarie. Presenziando ai processi per la sua morte. Ieri, Libera Vingiani, vedova di Gino Tommasino, consigliere comunale del Pd assassinato dalla camorra a Castellammare il 3 febbraio del 2008, ha deciso di ricordare qualcosa di più intimo, di più privato: il loro anniversario di matrimonio. Lo ha fatto postando l’Adagio di Bach sul profilo fb ancora attivo a nome di suo marito. E che Libera gestisce postando spesso ricordi di una vita insieme.
“Ricordi era stata suonata il giorno del nostro matrimonio, la scegliemmo invece dell’Ave Maria – scrive nell’incipit del post Ricordi, eravamo due ragazzi che si amavano giurandosi eterno amore. La mia mente è un flash back, invasa di ricordi di quel giorno, così reali, anche se oggi avremmo festeggiato 26 di matrimonio”. Invece da nove anni Libera Vingiani è solo la vedova di Gino Tommasino: le istantanee diventate cronaca nera la immortalano, quel 3 febbraio, in viale Europa, gli occhi gonfi di lacrime, davanti a quella Lancia Musa in cui senza vita giace il corpo del marito.
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