Torre del Greco. Non è un vero e proprio «straniero» perché – a dispetto della nascita a Castellammare di Stabia – all’ombra del Vesuvio è cresciuto e vissuto per trent’anni. Poi, il 4 novembre del 2008, l’addio a Torre del Greco e la «fuga d’amore» a Napoli. Da dove Luigi Sanguigno – l’ingegnere scelto come candidato sindaco del Movimento 5 Stelle – non si è ufficialmente mosso fino al 26 gennaio del 2018, quando all’ufficio anagrafe del Comune è stato registrato il ritorno alla «casa madre» di via Cupa Ospedale. Comincia con un trucco «aggira-norme» la scalata a palazzo Baronale dell’ingegnere con la passione per l’ambiente, fino a oggi conosciuto solo per essere il fratello dell’ex segretario cittadino dei Verdi.
Il regolamento a 5 Stelle
Una delle cervellotiche regole dei pentastellati, infatti, prevede la residenza dei candidati a sindaco e al consiglio comunale all’interno del Comune chiamato al voto: una sorta di «marchio di appartenenza» davanti a cui Luigi Sanguigno – in realtà già ricongiunto alla madre, stimata professoressa oggi in pensione – si è dovuto formalmente piegare, andando a recuperare la «cittadinanza» a Torre del Greco proprio alla vigilia dell’invio delle liste del M5S a Milano per l’approvazione. Un escamotage suggerito dai fedelissimi dell’onorevole Luigi Gallo a diversi aspiranti a uno scranno in municipio, in difficoltà con il «certificato di residenza». D’altronde, a confermare – al di là degli attestati ufficiali – il forte legame della famiglia di Luigi Sanguigno a Torre del Greco la residenza del padre a Portici e il cambio di vita del fratello Vittorio Sanguigno, emigrato in un paesino del Salernitano dal 15 luglio del 2013.
La passione per l’Inghilterra
Non solo. Proprio durante i «giorni caldi» in attesa del via libera da Milano alla lista inviata dai pentastellati di Torre del Greco, Luigi Sanguigno è stato costretto a volare in Inghilterra per un importante incarico professionale. Perché, sia chiaro, il candidato a sindaco di Torre del Greco indicato dal M5S è un vero e proprio «cervellone» come dimostrano le frequenti trasferte in Gran Bretagna e non solo. L’ingegnere – laureato alla Federico II di Napoli – era in classe al liceo scientifico con Ludovico D’Elia, il primo grillino a correre per la fascia tricolore della quarta città della Campania: insomma, il M5S – a dispetto delle reticenze mostrate in un primo momento, legate proprio agli impegni professionali – era nel destino di Luigi Sanguigno.
L’inesperienza politica
Eppure, fino all’annuncio ufficiale arrivato lo scorso week-end, l’ingegnere con la passione per l’ambiente non aveva avuto contatti di sorta con il mondo politico. Al punto da arrivare a chiedere a qualche amico in pressing per la sua candidatura: «Ma posso fare il sindaco via Skype?». Una domanda da vero grillino 2.0.