Centodue anni di reclusione complessivi, a fronte dei 186 chiesti dall’Antimafia di Salerno, per i 24 imputati che hanno scelto il rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta sul giro di estorsione e usura nel nome dei clan. Sette le assoluzioni. E’ quanto deciso dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno Mariella Zambrano che ha processo tutti con il rito abbreviato. Pena più alta per Luigi Di Martino, alias o’ profeta della cosca dei Cesarano di Castellammare di Stabia (presente ieri in aula a Salerno), al quale sono stati comminati 9 anni e mezzo di reclusione rispetto ai 12 chiesti dal pm Giancarlo Russo. A lui vengono addebitati una serie di azioni criminose nel segno del clan di Ponte Persica (per reati consumati in terra Vesuviana un’altra condanna l’aveva incassata a Napoli un anno fa insieme a Nicola Esposito, detto ‘o mostro) a danno di imprenditori delle sale bingo.
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