Non era un delinquente abituale, Filippo Sabatino, il 33enne rimasto vittima l’altra notte di un feroce agguato di camorra. Eppure qualche guaio della giustizia, in passato, lo aveva avuto. Niente di molto rilevante, in realtà, fino al 2011: nel 2007 era stato denunciato per danneggiamento, quando a seguito di una lite aveva dato fuoco, nottetempo, all’automobile del rivale ed erano state danneggiate anche altre vetture. Poi però l’aveva fatta ancora più grossa, nel 2011. Quando era finito al centro di un episodio di cronaca ben più cruento, che secondo gli inquirenti era legato all’attività dello spaccio di droga a Pimonte. In pratica, a gennaio 2011, fu gambizzato fuori dalla sua abitazione a via Piana Violanto “Nandino” Petrucci, un piccolo pregiudicato che qualche tempo dopo, purtroppo, sarebbe diventato ben più famoso.
Pimonte. Sabatino era in auto con il boss Di Martino durante l’agguato
Pimonte. Omicidio Sabatino, appostamento tra i boschi prima di fare fuoco