Napoli – Elaborare il dolore per aver fallito un obiettivo tanto importante della carriera, che sembrava a portata di mano. E non solo. Capire anche il futuro che cosa riservera’ e se varra’ la pena viverlo ancora a Napoli o se sara’ piu’ utile cambiare citta’ e rinnovare le prospettive. Interrogativi che riguardano un po’ tutti nel Napoli. Maurizio Sarri, in particolare, ma anche diversi giocatori sono indecisi sulla strada da imboccare. Al momento la confusione regna sovrana. Il presidente lancia bordate contro l’allenatore il quale risponde con pacatezza e con educazione, ma non chiarisce quale sara’ il suo futuro, se rimarra’ comunque a Napoli o se andra’ a proporre il suo calcio spettacolare in qualche altro campionato, in un Paese diverso. L’ipotesi piu’ probabile e’ proprio quest’ultima, anche se al momento nessuna societa’ di sarebbe fatta avanti in maniera decisa manifestando la volonta’ di pagare la clausola rescissoria di otto milioni di euro per mettere Sarri sotto contratto. Lo stesso Chelsea, indiziato numero uno, al momento tace. Il Monaco, altra societa’ che sembrava interessata a Sarri, si tira invece del tutto fuori dalla mischia. In una intervista a Radio CRC, il vice presidente Vadim Vasiyev dice: ”Abbiamo gia’ un allenatore (Jardim, scadenza 2020) che restera’ al 100%. Queste voci su Sarri sono soltanto tirate fuori dalla stampa”. Le divergenze tra presidente e allenatore hanno spaccato la tifoseria anche se la stragrande maggioranza sta dalla parte di Sarri. Se ne e’ avuta conferma ieri al San Paolo dove il presidente e’ stato nel mirino dei tifosi dall’inizio alla fine della partita con il Torino e dove, viceversa, Sarri e’ stato applaudito e acclamato. Un contatto tra i due e’ inevitabile. L’incontro, pero’, difficilmente avverra’ prima della fine del campionato, perche’ il tecnico non deroga dal suo principio di pensare prima alle partite che rimangono da disputare e poi al resto. Le possibilita’ che Sarri rimanga sulla panchina del Napoli al momento sono comunque ridotte al lumicino. De Laurentiis si dovrebbe impegnare olrre che a raddoppiargli lo stipendio (ma questo e’ l’ostacolo meno arduo da superare) a trattenere quasi tutti i giocatori della rosa attuale, rinforzandola con acquisti non di giovani promesse ma di campioni affermati. Solo cosi’ il tecnico pensa di poter lottare fino in fondo per lo scudetto. Indipendentemente da tutto, pero’, quel che sembra essere ormai venuta meno nei rapporti tra i due e’ la fiducia reciproca, elemento indispensabile per realizzare un programma piu’ o meno ambizioso. L’eventuale partenza di Sarri potrebbe peraltro provocare una reazione a catena con l’addio di alcuni suoi ‘fedelissimo’ che sono un po’ la spina dorsale della squadra. Oltre a Reina, gia’ accasatosi al Milan, potrebbero fare le valigie Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Callejon e Mertens. Una diaspora, una emorragia dalla quale il Napoli uscirebbe con la ossa rotte. Chi invece non ha alcuna intenzione di chiudere con la maglia azzurra e’ Mark Hamsik. Lo si capisce anche da cio’ che ha pubblicato oggi sul proprio sito, commentando il momento attuale e la partita pareggiata con il Torino. ”Abbiamo dimostrato di essere forti – ha scritto lo slovacco – siamo tra le squadre migliori, abbiamo una buona base per lottare per lo scudetto nella prossima stagione”.
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (S) con l'allenatore Maurizio Sarri nel salone d'onore del Coni per la settima edizione del premio Enzo Bearzot, Roma, 30 maggio 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI
SPORT
7 maggio 2018
Napoli fine corsa, scintille De Laurentiis-Sarri