All’interno dell’appartamento del parente aveva messo su la sua attività, peccato che a mancare era l’autorizzazione e l’iscrizione all’albo dei medici dentisti. Ma è riuscito a cavarsela e farsi una cerchia di clienti affezionati senza attirare l’attenzione dei colleghi, quelli veri, e delle forze dell’ordine. Un semplice passaparola, gli ottimi prezzi, e con tanto di impianto di videosorveglianza privata per monitorare le uscite e gli ingressi nello studio-casa. A finire nei guai è Ferdinando D.S., di 45 anni, all’attivo una licenza da “igienista dentale”. Insomma, un titolo con il quale non si può certo portare avanti uno studio dentistico. Non si può neanche lontanamente pensare di prendere calchi per dentiere o apparecchi di correzione. Non si può effettuare un’estrazione di denti, tantomeno una otturazione. In pratica, tutto quello che tranquillamente faceva il dottor Ferdinando D.S., con studio in via Giovanni Pascoli al confine tra Gragnano e Santa Maria la Carità. Nascosto all’interno di una stanza, dell’appartamento di un parente, il 45enne operava in un posto blindato. Almeno fino a qualche giorno fa. Quando, durante il via vai dei clienti sono riusciti a farsi strada i finanzieri della Compagnia stabiese, agli ordini del capitano Salvatore Della Corte, che da qualche tempo monitoravano la sospetta situazione. Indagini incrociate e il falso dentista è stato scoperto dagli uomini in divisa. «Il dottore è proprio bravo, perché siete venuti qui?». Così i pazienti hanno esordito, alla vista delle forze dell’ordine. Bravo ed economico, tanto da essere tra i più gettonati di tutto il comprensorio. A discapito di chi la laurea l’ha conseguita e le tasse le paga regolarmente. Grave anche che il falso dentista si cimentasse nelle operazioni, senza averne l’autorizzazione. Grave l’uso di anestetici e cortisonici, addirittura mal conservati e già scaduti. E se utilizzati avrebbero potuto mettere in serio pericolo la salute di qualche cliente. Una serie di irregolarità che hanno portato il fasullo medico al centro di una inchiesta, che non finirà qui. Oltre alla denuncia “per esercizio dell’attività odontoiatrica in assenza delle autorizzazioni previste dalla normativa di settore”, si potrebbe aggravare la posizione del 45enne che rischia una multa salata e l’accusa di evasione fiscale. Altro interrogativo sarà risalire alla provenienza dell’arredo professionale presente nello studio. La speciale seduta, infatti, è acquistabile soltanto dai “veri” dentisti, con tanto di autorizzazione alla professione ed esperienza e non certo improvvisazione.