Hanno varcato l’ingresso degli Scavi di Pompei travestiti da finti turisti. Sono arrivati da Ercolano, dove alloggiavano, intorno alle 14,30. Zaino in spalla e mappa del sito archeologico tra le mani, il tour “fasullo” tra le rovine dell’antica città sepolta dall’eruzione del Vesuvio era quasi riuscito. Fino a quando un custode in servizio, Michele Cartagine, ha iniziato a notare degli strani movimenti da parte di due visitatori francesi. Movimenti sospetti, s’intende. E allora li ha osservati scrupolosamente, sorprendendo uno dei due mentre scavava cocci antichi dietro la Casa di Loreto Tiburtino, detta anche di Quartione, Regio II, Insula 2. Immediatamente è partita la segnalazione ai carabinieri del posto fisso degli Scavi, coordinati dal brigadiere Domenico Pocobello. Il bilancio è di due francesi arrestati. Si tratta di Pierre Luc Giglio, 52 anni, e Annie Marie Claire Franco, 50 anni. Lei è stata bloccata dai militari al Foro civile, dove attendeva il compagno con un pezzo di marmo trafugato e nascosto nel suo zaino. Aspettava il suo complice prima di darsi alla fuga coi reperti, molti dei quali nascosti in un sacchetto trasparente.
Il fatto
La coppia di francesi ha cominciato il tour negli Scavi verso ora di pranzo. Erano arrivati da pochi giorni in Campania e avevano scelto di alloggiare a Ercolano. Poi la visita programmata a Pompei, dove avrebbero dovuto portare a termine un piano studiato a tavolino, smascherato dai carabinieri del posto fisso degli Scavi. Quando i militari hanno raggiunto la Regio II, non lontano dall’ingresso dell’area archeologica, hanno sorpreso l’uomo con 13 frammenti ceramici antichi nascosti in una sacca. Insospettiti, sono poi partite le ricerche in tutto il parco archeologico. Indagini che hanno portato all’arresto di una donna, sua compagna, che aveva nello zaino una lastra di marmo bianca di epoca romana della dimensione di 17 centimetri per 7. In un primo momento i due erano stati solo denunciati. Nel tardo pomeriggio sono poi scattati gli arresti. Sono ora in attesa di essere giudicati con il rito direttissimo.
«Volevamo un souvenir» Interrogati dai militari, i due francesi hanno raccontato la loro versione dei fatti. «Volevamo soltanto portare via un souvenir – hanno dichiarato agli inquirenti -. Non volevamo fare nulla di male, siamo arrivati qui perché appassionati della storia archeologica di Pompei». Una versione che non ha convinto i militari che hanno poi avviato le procedure per gli arresti.
Le indagini
I carabinieri stanno ora indagando per capire le reali intenzioni della coppia di francesi che ieri ha mandato in subbuglio il parco archeologico. Nessuna pista è esclusa, almeno per il momento. I due avrebbero potuto rendersi autori del furto dei reperti per poi rivenderli sul mercato nero. O semplicemente per portare a casa un pezzo di storia romana da esporre nella propria abitazione. Tutto è ancora in discussione. L’attenzione resta altissima nel parco archeologico tra i più famosi d’Italia, capace di attrarre oltre 3 milioni di turisti.