«Da quel giorno la mia vita è cambiata per sempre. Per questa ferita nessuno vuole farmi lavorare. Mi chiedono cosa sia successo. Io mi vergogno di raccontare la verità e dico che ho avuto un incidente in moto». Ha lo sguardo fisso e gli occhi sgranati A.M., cuoco 41enne di Castellammare di Stabia, mentre ai giudici del tribunale di Torre Annunziata racconta per la prima volta il suo inferno. Nelle parole che scorrono tra le domande del pubblico ministero c’è il dramma di un giovane padre di famiglia. Un uomo sfregiato a vita con una lametta per una stupida discussione di viabilità. Una storia “manifesto” della feroce e immotivata violenza che troppo spesso macchia di sangue questo spicchio della provincia di Napoli. Una storia raccontata da A.M., ieri mattina, davanti al collegio presieduto dal giudice Maria Laura Ciollaro. Quasi 3 ore per raccontare – dopo 6 mesi di incubi e tormenti – ciò che avvenne quel terribile giorno d’inverno.
Castellammare
17 maggio 2018
Fu sfregiato allo Sturzo, il dramma: «Ho perso pure il lavoro»