Un raggio di sole entra nella stanza al piano rialzato dell’ospedale Cardarelli, dove Caterina Sabbatino è ricoverata. «E’ una bambina. La chiamerò Roberta». E’ la notizia più bella dell’ultimo mese infernale. L’alba dopo le tenebre. La gravidanza non è più a rischio. Un sorriso appena accennato e la gioia che torna negli occhi di Caterina, la 36enne di Gragnano picchiata dal suo compagno fino alla frattura della mandibola. E’ ricoverata, per la seconda volta, nel reparto Maxillo-Facciale nella stessa stanza che aveva lasciato proprio alla fine di aprile. Caterina Sabbatino piange, ma questa volta le sue lacrime sono di felicità non più di rabbia. La sua piccola è salva, la gravidanza va avanti nonostante le botte prese, e non era scontato vista la preoccupazione dei medici. Suo marito le ha inviato una lettera dal carcere. Chiede perdono. Lei non vuole saperne. Basta violenze, chiederà il divorzio.
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