Sarebbero stati alcuni abitanti di via Brasimone, nella frazione pratese di Galciana, dove viveva Elisa Amato, la 30enne uccisa la notte scorsa dall’ex fidanzato che poi si e’ suicidato, ad aver sentito esplodere alcuni colpi di pistola. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto successo e soprattutto se i colpi di pistola siano stati esplosi in aria da Federico Zini, 25 anni, per minacciare la 30enne e costringerla a salire in auto o se abbia sparato subito contro di lei, magari dopo averla costretta a risalire nella vettura con la quale la donna era appena rientrata vicino a casa. Le testimonianze rese ai carabinieri parlano di una “accesa lite avvenuta per strada”. Elisa Amato lavorava in una nota catena di negozi di abbigliamento a Firenze e Prato. Nel tempo libero aveva fatto per lungo tempo la volontaria della ‘Pubblica assistenza’, collaborando con la sede centrale e la sede della frazione di Galciana. E infatti ‘La Pubblica Assistenza-L’Avvenire’ ha voluto inviarle un messaggio nel quale si afferma che “Prato si stringe intorno alla famiglia di Elisa e porge le piu’ sentite condoglianze”.
Calciatore di serie C sequestra e uccide la ex, poi si toglie la vita